Il nome, la storia, il mito
Conosciuta dai tempi più remoti, i miti trattano questa costellazione perlopiù insieme all' Orsa Maggiore. Fu Talete, il filosofo greco vissuto nel VI secolo a.C., ad introdurre questo asterismo nella forma di un' orsa nelle mappe.
I Fenici videro in questa costellazione una bara, quella di un assassino, Al Jadi (la Stella Polare), condannato all'immobilità per il suo delitto. Il feretro della vittima venne visto nelle stelle del quadrilatero dell' Orsa Maggiore, seguito dalle stelle del timone che rappresenterebbero i figli di Al Naash, la vittima, in corteo ed in cerca di vendetta, storia che si ritrova anche fra le popolazioni Arabe, per le quali la Stella Polare, e di conseguenza poi estesa a tutta la costellazione, si trattava de "la guida".
Gli antichi Egizi associarono a queste stelle lo sciacallo, il dio del caos Suteck, poi Seth.
In oriente, fra i Cinesi lo stesso gruppo di stelle racchiudevano l'immagine della protettrice dei navigatori del pantheon taoista, Tou Mu, anche conosciuta come la "dea della Stella Polare", madre dei nove sovrani celesti, rappresentata seduta su un fiore di loto, con tre occhi e diciotto braccia, e altrettante mani che reggono diversi oggetti, come arco e frecce, il Sole, la Luna...; mentre Mongoli la chiamarono "costellazione della calamita" giacché erano già a conoscenza dello strumento, e del fatto il suo ago si orientasse in quella direzione.
A partire dai Vichinghi si cita la visione di un piccolo Carro nell'asterismo.
Il cosmografo tedesco Pietro Apiano (1495- 1522) le attribuì una rilevanza mitologica indipendente, vedendovi le Esperidi, le nove figlie di Atlante (Aretusa, Egle, Estia, Espera,Esperia,Esperusa ed Eritea). In un vasto e meraviglioso giardino all'estremo occidente del mondo, sul monte Atlante, esse custodivano e curavano l'albero delle mele d'oro. Il loro mito si intreccia dunque con quello di Ercole.
Un altro mito narra di Callisto, la bellissima figlia del re di Arcadia, suscitò la gelosia di Giunone che per eliminarla la trasformò in un'orsa.
Arcade, il figlio di Callisto, durante una battuta di caccia si imbatté nella madre ma, non riconoscendola nell'orsa, la colpì ferendola.
Mosso a compassione, Giove prese l'orsa e la scagliò in cielo come Orsa Maggiore. Anche Arcade fu trasformato in orso da Giove, un orsetto più piccolo che venne posto in cielo vicino la madre a dar vita alla costellazione dell' Ursa Minor.
Ma secondo Arato l' Orsa minore sarebbe una delle due ninfe di Creta che allevarono Zeus, Cinosura. In greco Cinosura significa "coda del cane", con tutta probabilità il suo nome è dovuto al fatto che per gli antichi le stelle del piccolo Carro, assieme a beta UMi (Kochab) e zeta UMi, ricordano la coda di un cane. Sarebbe ammissibile dal momento che prima dell'attuale identificazione, in questo aggregato di stelle si vedesse proprio un cane. Se si pensa poi all' orso, alle sue fattezze, la lunga coda con cui viene ritratto nelle mappe del cielo, appare del tutto erronea, mentre se pensiamo ad un cane, la caratteristica è del tutto giustificata. Il matematico inglese Thomas Hood, diede credito scherzosamente alle rappresentazioni affermando che le code delle due orse dovevano essere rappresentate legittimamente lunghe, dal momento che esse furono prese da Zeus proprio per la coda, fatte roteare e lanciate in cielo. Si erano così allungate!
Osservazione
La costellazione dell'Orsa Minore, estesa circa 256 gradi quadrati, riesce ad essere la più importante pur risultando tra le meno brillanti del cielo.
Il suo asterismo, infatti, è molto caratteristico ed ospita il Polo Nord Celeste, in (quasi) corrispondenza del quale brilla la stella Polaris.
Trovare la costellazione, quindi, è molto semplice dal momento che basta alzare lo sguardo di un angolo pari alla latitudine del luogo (ad esempio per Roma è di circa 42°) e puntare a Nord: lì troverete la stella Polare e quindi tutto il resto dell'asterismo.
Questo vale sempre, in ogni giorno dell'anno, anche se la scarsa luminosità delle stelle rende il compito più arduo.
In pratica, l'Orsa Minore ha una forma simile a quella dell'Orsa Maggiore, ma più piccola ed un po' storta. Trovata la Polaris, il resto della costellazione si estende in direzione di Mizar nell'Orsa Maggiore (quindi in direzione del manico di quest'ultima).
Se proprio non si riesce a vedere la costellazione, magari perché il cielo non è proprio buio, basta prolungare i puntatori dell'Orsa Maggiore (Alpha e Beta Uma) per trovare la Polare.
La stella Polare resterà sempre più o meno ferma nel cielo, allo stesso punto, con il resto dell'asterismo e del cielo a girarle intorno.
I corpi celesti
Sebbene una ventina di stelle abbiano magnitudine superiore alla sesta, la costellazione è davvero molto scarsa dal punto di vista di astri luminosi, contenendo soltanto un paio di stelle di magnitudine accettabile, prossima alla seconda.
Ovviamente si tratta della stella Polare, di magnitudine 2,07 e della stella Beta, Kochab, di magnitudine 2,06. Sembrerebbe, anche se di poco, che Beta brilli più di Alpha (la Polaris) ma quest'ultima è variabile di tipo Cefeide quindi la sua magnitudine non è fissa.
Altra stella che concorre a formare l'asterismo è la Gamma, Pherkad, una variabile apparentemente irregolare.
Proprio Beta e Gamma Umi (Kochab e Pherkad) sono note come 'Guardiani del Polo' proprio per il fatto che ruotano in verticale intorno alla Polaris quasi scortandola come una continua ed infinita ronda. Beta appare di colore arancione, quindi è più fredda del Sole pur essendo più grande e luminosa.