
Ashburn
Scheda della costellazione Triangolo Australe (Triangulum Australe - TrA)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito
Il primo a riferirsi alla costellazione sembra sia stato Amerigo Vespucci nel 1503, anche se il Triangolo Australe non compare poi su alcun atlante stellare per oltre un secolo. Già il navigatore spagnolo Maître João nel 1500 avrebbe mappato le sue stelle. E' comunque originaria del Cinquecento, ma quando fu individuata da navigatori olandesi, venne ufficializzata. Plancius nel 1589 la introdusse, o più precisamente, comprese le sue stelle ma senza nominarle. Nel globo di Hundius del 1600 è riportato l'asterismo completo e il nome associato di Triangulum Aust.
Fu Johann Bayer, nel 1603, ad inserirla all'interno del suo catalogo Uranometria.
Osservazione
La sua osservazione è impedita dall'Italia a causa della declinazione che la rende troppo vicina al Polo Sud Celeste.
Per le latitudini favorevoli, è rintracciabile nel periodo primaverile ad Est di Rigil Kentaurus, oltrepassando la costellazione del Compasso.
Per trovarla possono essere utilizzati i puntatori della Croce del Sud, cioè alfa e beta Centauri, molto vicini al Triangolo Australe.
I corpi celesti
Alfa Trianguli Australis è la stella più brillante della costellazione, e rappresenta uno degli angoli del triangolo.
Spesso si indica con 'Atria' ad indicare Alfa TRIanguli Australis. E' una gigante arancione di magnitudine 1,9 ma la sua declinazione di -69° la rende visibile soltanto per latitudini inferiori ai 21°N.
Gli altri angoli del triangolo sono occupati da Beta TrA e da Gamma TrA.
La stella delta in effetti è la più luminosa di tutta la costellazione, brillando come 600 Soli. Tuttavia è posta a ben 500 anni luce di distanza il che la rende più fioca della stelle che compongono il triangolo.L'unico corpo non stellare di un certo spessore è l'ammasso aperto NGC 6025.