Il nome, la storia, il mito
La costellazione dello Scultore, è probabilmente la più utile delle quattordici costellazioni istituite da Nicholas La Caille negli anni 1751- 1752, poiché si trov in una porzione di cielo con stelle deboli e in precedenza non catalogate, ad Est del Pesce Australe. Un tempo denominata 'Atelier dello scultore' (Attelier du Sculpteur), La Caille scrisse che vi si doveva vedere un mobiletto con sopra un blocco di marmo con accanto gli strumenti per scolpirlo.
Come molte costellazioni dell'emisfero australe, il suo nome non è associato a nessuna mitologia ma è legato a strumenti di scienze ed arti.
Osservazione
La costellazione è rintracciabile a partire dal quadrato di Pegaso, scendendo di una quarantina di gradi verso Sud, ed è posta a sinistra della brillante Fomalhaut del Pesce Australe.
Passa in meridiano a metà settembre ma in Italia appare sempre bassa sull'orizzonte data la latitudine molto meridionale.
I corpi celesti
Dal punto di vista stellare, il fatto di vedere questa costellazione soltanto parzialmente e per poco tempo non ci fa strappare i capelli dalla gioia dal momento che la stella più brillante è alfa, con magnitudine 4,3. Sarebbe molto più luminosa del Sole, con una luce azzurra a testimonianza del calore superficiale, tuttavia è molto lontana (400 anni luce) e perciò ci appare molto spenta.
Due doppie sono Epsilon, facilmente separabile con piccoli telescopi, e Kappa 1.
Gli oggetti non stellari godono della presenza di un ammasso galattico distante circa 10 milioni di anni luce. Il 'Gruppo dello Scultore' conta su galassie come NGC 253, la più brillante del gruppo con magnitudine 7 e visibile di profilo, e NGC 7793, con magnitudine 9.
NGC 55 è invece una galassia irregolare del Gruppo Locale, con magnitudine 9.
Galassia nana dello Scultore
Di particolare importanza è la Galassia nana dello Scultore, una galassia satellite della Via Lattea. Dai dati di Hubble e di Gaia, congiunti, un team della University of Groningen ha potuto misurare per la prima volta con estrema precisione il moto delle stelle di una galassia che non sia la nostra, rivelando una inattesa predilezione per una particolare direzione, il che suggerisce come i modelli teorici standard utilizzati per descrivere il moto delle stelle e gli aloni della materia oscura nelle galassie potrebbero non aver senso (Nature, 27 Novembre 2017) andando a favorire, invece, il modello di Cold Dark Matter. Le prime immagini studiate sono del 2002, ottenute da Hubble, mentre le immagini di Gaia sono del 2015 e riprendono una piccola regione della galassia nana, con qualche centinaio di stelle in dettaglio. Di 126 stelle studiate, una decina hanno potuto consentire uno studio tridimensionale. Le orbite sono risultate estremamente elongate, il che va a sposare la teoria nota come Cold Dark Matter.