
Ashburn
Scheda della costellazione Scudo (Scutum - Sct)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito
La costellazione dello Scudo è molto recente, essendo stata introdotta da Hevelius nel 1684 per ricordare il re polacco Jan Sobieski III che partecipò alla ricostruzione dell'osservatorio dell'astronomo, andato distrutto da un incendio nel 1679. Fu così che Hevelius, per riconoscenza, sottrasse qualche stella all'Aquila, per rappresentare in origine l'intera armatura del Re di Polonia, su cui campeggiava una croce. Poi si ridusse al solo scudo del condottiero che contrastò l'avanzata saracena in Europa liberando Vienna dai Turchi nel 1683.
Anticamente la costellazione era nota come Clypeus, poi come Scudo di Sobieski (Scutum Sobiescianum) e poi fu semplificato in Scudo.
Osservazione
Lo Scudo è rintracciabile prolungando verso Sud il segmento tracciato da Deneb ed Albireo del Cigno, fino ad arrivare nei pressi del Sagittario.
L'opposizione della costellazione si ha in prossimità di Luglio, quando apparirà verso Sud ad una altezza media di una quarantina di gradi.
I corpi celesti
Dal punto di vista stellare la costellazione non riserva niente di speciale: la più brillante è alfa, con magnitudine 3,8, un colore arancione ed una distanza di circa 175 anni luce.
Una stella importante è invece Delta Scuti, non per la sua osservazione ma perché rappresenta il prototipo di una classe di stelle variabili caratterizzate da piccole variazioni di luminosità in periodi inferiori alle 24 ore. Delta Scuti passa da magnitudine 5 a 5,2 in quattro ore circa.
Dal punto di vista non stellare, la costellazione offre due oggetti del catalogo di Messier: sono gli ammassi aperti M11 e M26.