
Ashburn
Scheda della costellazione Scorpione (Scorpius - Sco)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito
La stella più luminosa di questa antica costellazione, Antares (alpha Scorpii), indicava la posizione del Sole all' equinozio di autunno all'alba della civiltà mesopotamica, circa 5000 anni fa. In tavolette risalenti ad almeno 3500 anni fa compare con il nome di GIR.TAB
In Egitto le stelle dello Scorpione furono per un certo tempo viste come un serpente. La costellazione era una volta molto più estesa: nel periodo classico greco e romano dei primi secoli a.C. (Ovidio lo riporta nei suoi scritti), le sue chele comprendevano le stelle che formano ora la Bilancia, i greci chiamavano infatti Chelai questa zona di cielo. A partire dal tardo Medioevo, le chele dello scorpione sono state ridotte e tutto l'animale è racchiuso nella costellazione dello Scorpione. I resti di questa confusione sono ancora presenti nei nomi delle stelle della Bilancia: ad esempio sigma Lib a volte è ancora chiamata gamma Scorpii.
Lo Scorpione è sempre stato legato alla sua cattiva reputazione. Nel mito greco, Gea ordina alla grande bestia fuoriuscita dalla terra, di pungere Orione e di ucciderlo. Il cacciatore verrà resuscitato da Esculapio. Nel movimento dell volta celeste, quando lo Scorpione sorge ad Est, Orione tramonta ad Ovest; Orione sorge di nuovo, rinato, ma appena appare ad Est, lo Scorpione tramonta schiacciato da Ofiuco.
Nella tradizione maori, lo Scorpione rappresenta l'amo da pesca dell'eroe ancestrale Maui. Mentre pescava nell'oceano, un giorno Maui si trovò a tirare su, appeso all'amo, un pezzo di terra. I bordi di questa terra man mano si sfrangiarono finché non si divise in due: nacque così la Nuova Zelanda. L'uncino però si staccò dall'isola con una tal forza che volò in cielo, dove tutt'ora rimane.
Osservazione
Lo Scorpione celeste somiglia, in effetti, ad uno scorpione reale, soprattutto laddove le stelle sembrano curvarsi a formarne la coda ad uncino. E' una costellazione zodiacale molto brillante ed abbastanza estesa, tuttavia viene attraversata dal Sole nel periodo di soli cinque giorni dal momento che l'eclittica taglia lo Scorpione nella parte nord, tra la beta e la delta, dove la costellazione è una sottile fascia che si insinua tra Bilancia ed Ofiuco.
Lo Scorpione è quindi molto brillante, una della costellazioni più brillanti di tutto il cielo tanto da competere con la ben nota costellazione di Orione. Proprio la particolare forma, la notevole brillantezza e le dimensioni apparentemente ragguardevoli, unitamente al fatto che si tratta di una costellazione estiva e quindi più abbordabile ai non addetti che passano le serate al fresco, rendono lo Scorpione una delle costellazioni più note.
Alle nostre latitudini, purtroppo, è visibile per poche ore dopo il tramonto, dopodiché scompare all'orizzonte non raggiungendo mai altezze decenti. Si tratta di una costellazione totalmente meridionale, ma dato che il suo confine sud si trova a -45° di declinazione, risulta interamente visibile da quasi tutta Italia. Soltanto dall'arco alpino si perde l'estremo sud della costellazione.
Può essere rintracciata a partire dal prolungamento della coda dell'Orsa Maggiore ed il modo più sicuro per scovare quest'area di cielo è puntare la sua stella più brillante, la rossa Antares, che è preceduta e seguita da due coppie di stelle abbastanza visibili. Si trova tra le costellazioni della Bilancia e del Sagittario.
La testa dello Scorpione è data dalle stelle beta, nu ed omega, mentre Antares rappresenta il cuore. Il pungiglione è dato da stelle come lambda (Shaula), upsilon e kappa, oltre a G e Q.
La costellazione passa in meridiano alle ore 22 del 3 luglio, ma anche in questo momento va cercata a bassa altezza ed in prima serata. Estesa 496 gradi quadrati, conta 100 stelle di magnitudine superiore alla sesta (ben dodici superiore alla terza). Abbiamo detto che si tratta di una costellazione apparentemente grande, ed in effetti l'apparenza è dettata dalla estrema luminosità degli astri principali. A ben guardare, però, si tratta della trentatreesima costellazione in ordine di estensione, risultando più piccola delle deboli costellazioni della Bilancia e del Cancro.
I corpi celesti

Lo Scorpione presenta ben dodici stelle più brillanti della terza magnitudine!
La stella principale della costellazione è Antares, che etimologicamente vuol dire 'rivale di Marte'. Il nome è dovuto al colore rosso, simile a quello del pianeta.
Antares è guardata a vista da altre due stelle di magnitudine inferiore a 3, che sono Sigma ad Ovest e Tau ad Est.
Sull'altro ramo della costellazione ci sono Beta, Graffias, di magnitudine 2,6 e Gamma, pi? brillante di Beta, che si chiama Dschubba.
La stella Pi della costellazione è molto bella da guardare in un telescopio di almeno 15 centimetri, con il quale si riesce a carpire la natura di sistema multiplo: una binaria infatti si mostra come coppia di binarie.
La sua posizione vicino al centro galattico del Sagittario rende lo Scorpione ricchissimo di oggetti di profondo cielo come nebulose, sia brillanti sia oscure, ammassi aperti e globulari, tra i quali ben quattro oggetti del Catalogo di Messier. I corpi non stellari della costellazione sono quidni svariati anche perché lo Scorpione è attraversato dalla Via Lattea.
Zona interessante per i cercatori di Novae: a parte la celebre Nova di Ipparco, che in realtà era una supernova, i cinesi osservarono una nova nel 393 e nel 436 dopo Cristo, gli arabi una nel 827 ed altre apparvero nel 1203, nel 1224 e nel 1240.
Un articolo apparso su Nature ad Agosto 2017 fa luce su una variabile cataclismica osservata nel 1437: una nova documentata da diversi scritti coreani ed è proprio a questi scritti di seicento anni fa che la scoperta è legata. La nuova stella apparve il giorno 11 marzo 1437 e fu visibile per 14 giorni circa e soltanto oggi è stato identificato il resto di questa esplosione. Il sistema binario che ha originato la nova si è spostato nel cielo nell'ultimo secolo mentre iimmagini del 1942 vedono ulteriori variazioni di luminosità dell'astro, in un fenomeno noto come nova nana durante il quale la luminosità varia in base alla temperatura e alla radiazione del disco di materia intorno alla nana bianca. La nova del 1437 e la nova nana del 1942 sono quindi diverse fasi di uno stesso processo il che può aiutare non poco a comprendere le fasi evolutive di stelle di questo tipo.
