Il nome, la storia, il mito
La costellazione della Lucertola è stata 'istituita' nel 1690, quando l' astronomo polacco Johannes Hevelius la inserì nel suo atlante stellare, il Firmamentum Sobiescianum.
Il testo, completato nel 1687, rimase in silenzio fino al 1690 quando fu pubblicato dalla vedova Elisabetha.
Essendo così recente, non ha alle spalle una mitologia da raccontare ed il suo nome è essenzialmente legato alla forma, sebbene questa somigli più ad un topo che ad una lucertola. In effetti lo stesso Hevelius parla di Lacerta sive Stellio, a ricordare lo Stellione che è un sauro anfibio simile al tritone ed alla salamandra. Hevelius scrisse in una nota che scelse un amimale così piccolo perché in uno spazio così ristretto e ancora libero dalle costellazioni classiche, solo una lucertola poteva trovare posto.
Dopo questo battesimo, altri cercarono di assegnare altri nomi: l' astronomo Augustine Royer nel 1679 la chiamò 'Scettro e Mano della Giustizia' dedicandola a Luigi XIV, mentre Bode la chiamò 'Gloria di Federico' in omaggio a Federico II di Prussia.
Nessuna delle due ruffiane denominazioni ebbe successo, quindi la costellazione è passata alla storia come 'Lucertola'.
Osservazione
Posta tra Cigno e Cassiopea, sotto Cefeo, la costellazione Lucertola si dirama in direzione Nord-Sud.
Il periodo migliore è fine agosto, quando passa al meridiano a mezzanotte. Si tratta di una costellazione che, tuttavia, non è facile da scorgere data la magnitudine troppo elevata delle stelle che la compongono. Inoltre è sfiorata dalla Via Lattea estiva il che la rende ancora più difficilmente rintracciabile.
Un buon modo per scovarla è fare riferimento al Quadrato di Pegaso, posto in basso a sinistra della Lucertola.
I corpi celesti
Come detto, la costellazione della Lucertola non presenta stelle particolarmente brillanti: la sua forma a serpentina è data dalla stella beta, più in alto, dalla stella alfa, e dalle stelle Flamsteed 4, 5, 2, 6 e 1.
Soprattutto la 1 è una stella gigante arancione, di magnitudine 4, distante 630 anni luce e brillante più o meno come 680 stelle come il nostro Sole.
Da sottolineare, tra l'altro, che soltanto alpha e beta hanno una lettera greca a contraddistinguerle.
Tra gli oggetti non stellari ci sono due ammassi aperti, come NGC 7209 e NGC 7243, ma l'oggetto più interessante è sicuramente BL Lacertae, una galassia ellittica con variazioni di luminosit? irregolari, che emette una forte quantità di energia nel campo ottico ed in quello radio.
Attraversata dalla Via Lattea, a chiudere un triangolo con alpha e beta c'è un ammasso aperto, NGC 7243, che tuttavia non presenta caratteristiche particolarmente attraenti. Un binocolo riesce ad individuarlo a fatica.