Scheda della costellazione Ercole (Hercules - Her)

Il nome, la storia, il mito

Eracle, Ercole per i Romani, è il più popolare degli eroi greci, protagonista di numerosi miti, se vogliamo, di un'intera saga! L'associazione della costellazione con la figura dell'eroe inizia dal V secolo a.C. Prima che a lui, queste stelle erano dedicate a Gilgamesh, personaggio centrale del mito della creazione babilonese, che alla fine del IV millennio a.C. appare riposare su un ginocchio, col piede sulla testa del Dragone.
Arato la cita come "l' inginocchiato". 
Nella mitologia greca, Eracle è un eroe immensamente coraggioso e buono, ma anche ingenuo. Figlio di Alcmena, una mortale, con la quale giacque con l'inganno Zeus. Noto per la sua straordinaria forza, a lui Euristeo, re di Tirinto, suo cugino, assegnò dodici fatiche, ispirazione, tra l'altro, di molte costellazioni in cielo (uccidere il Leone di Nemea; lottare contro l' Idra di Lerna, dove ritroviamo il Cancro; catturare la cerva Cirenea; cacciare il cinghiale di Erimanto; pulire in un sol giorno le stalle d'Augia; sterminare gli uccelli della palude di Stinfalo; domare il Toro di Creta; fare altrettanto con le cavalle carnivore di Diomede; conquistare la cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni; impadronirsi dei buoi del mostro trimembre Gerione; rubare le mele d'oro delle Esperidi e infine catturare Cerbero, il cane mostruoso a guardia dell'ingresso degli Inferi). Ercole uccise Nesso, un centauro che era molto interessato alla moglie Deianira. Nesso, morendo, consigliò a Deianira di far indossare ad Ercole la sua camicia, con la promessa che questo avrebbe garantito la perenne fedeltà dell'eroe.
Era un tranello: il sangue di Nesso presente sulla camicia fu un veleno per Ercole, che morì. Suo padre, che secondo la leggenda era Giove, lo elevò in cielo come costellazione.
Un altro personaggio della mitologia greca parrebbe esser stato legato a questa costellazione, per breve tempo, ed in una parte della Grecia antica, Atlante, inginocchiato nella posa canonica che lo vede reggere il mondo. 
Ed ancora, vi è stato visto Tamiri, inginocchiato in atto di supplica, dopo esser stato accecato dalle Muse. 
Anche il mito di Orfeo parrebbe congiunto a questo gruppo di stelle, ed in particolare, citiamo Issione, qua rappresentato, con le braccia legate però nelle raffigurazioni a noi giunte, punito poiché aveva tentato di violentare Era.

Tornando ad Atlante, secondo alcuni studi sulla storia che venne associata a quest stelle, sarebbe stata effettuata una vera e propria scelta, tra questi ed Eracle. Il fatto che sia rappresentata una figura umana in atteggiamento trionfante sopra la costellazione raffigurante il Drago, non contrasta con la storia riportata nel mito: fu infatti Atlante, e non l'eroe, nella versione più conosciuta, a compiere l'azione che determinò il successo dell'undicesima fatica, a combattere contro Ladone, posto a guardia dei pomi delle Esperidi. 

Osservazione

La costellazione di Ercole è facilmente rintracciabile dal momento che si pone tra due delle stelle più brillanti di tutto il cielo: Arturo del Bifolco (anche se in mezzo c'è la Corona Boreale con la brillante Gemma) e Vega della Lira.
Per trovarla, bisogna guardare verso Sud a mezzanotte nella prima metà di Giugno, quando è in opposizione al Sole.
Sebbene sia dedicata ad un personaggio molto noto della mitologia, e sebbene ricopra 1225° quadrati di cielo, la costellazione è tuttavia abbastanza spenta (conta 140 stelle di magnitudine superiore alla sesta, ma deboli) e caratterizzata da un asterismo debole rappresentante un trapezio, che comunque risulta abbastanza visibile.

I corpi celesti

Per quanto riguarda i corpi celesti da segnalare, ci sono due stelle in particolare. La stella alpha è Ras Algethi, una doppia variabile facilmente distinguibile. Meno distinguibile è invece la doppia rappresentata da Zeta Herculis.
Per i corpi non stellari, invece, assumono particolare rilevanza due ammassi globulari. M 13 è tra i più brillanti di tutto il cielo, il più brillante del cielo boreale. L'altro è M 92, simile al primo ma più compatto.
Nel 1934 una nova esplose vicino la stella iota della costellazione: raggiunse magnitudine 1 per poi declinare molto lentamente, contrariamente ad altre novae più recenti come CP Lacertae (1936), CP Puppis (1942) e V1500 Cygni (1975). La nova fu scoperta da J.P.M. Prentice, un astrofilo inglese. Oggi è nota come DQ Herculis e si presenta come un oggetto molto debole, un sistema binario ad eclisse. La sua magnitudine, infatti, si aggira sulla 18 con variazioni di 1,3 magnitudini. Se volete provare a rintracciarla in cielo, e se siete dotati di una strumentazione in grado di farlo, le sue coordinate sono 18h 07m 29,911s in ascensione retta e ° 51' 29,72'' in declinazione.