Il nome, la storia, il mito
Il mito della costellazione della Freccia Per i Greci, questa costellazione era anche più piccola dell'attuale. A dispetto della dimensione modesta (4° d'arco), è un gruppo caratteristico e ben conosciuto sin dall'antichità.
Gli autori anctichi, sia ebrei, persiani e classici, la descrissero come una freccia, raffigurandola in volo da Ovest verso Est o viceversa a seconda dell' episodio mitologico a cui la legavano. Il principale riferimento è comunque alla storia di Eracle (uguale ad Ercole) che durante la sua Undicesima Fatica scagliò il dardo per salvare Prometeo, l'eroe che osò rubare il fuoco a Giove per donarlo agli uomini.
Giove, ovviamente, non la prese bene. Incatenò quindi Prometeo al Caucaso, dove di giorno un'aquila gli mangiava il fegato. Prometeo era immortale, quindi di notte il fegato ricresceva pronto per essere mangiato di nuovo dall'aquila, in una tortura eterna. Eracle, con la freccia, pose fine alla tortura uccidendo l'aquila. In un altro mito è la freccia con la quale l'eroe in una delle docici fatiche, uccide gli uccelli che infestano la palude di Stinfalo, che seminavano il terrore in Arcadia ghermendo uomini ed animali (rappresentati da Cigno, Aquila e Lira, qui interpretata come avvoltoio).
La Feccia potrebbe tuttavia essere quella di Eros (Cupido), che accese la passione di Zeus per Ganimede. Oppure la freccia scoccata dal Sagittario contro lo Scorpione.
Osservazione
Posizione della costellazione della FrecciaCostellazione estiva, si trova all'interno del triangolo estivo formato da Deneb (Cigno), Vega (Lira) e Altair (Aquila), precisamente ad una decina di gradi a Nord di Altair.
Visibile per tutta l'estate, passa in meridiano a fine luglio verso mezzanotte.
La costellazione è minuscola, con soli 80° quadrati di cielo occupato e seconda soltanto alla Croce del Sud.
I corpi celesti
Mappa stellare della costellazione della FrecciaLe lettere greche all'interno della costellazione della Freccia sono disposte un po' a caso. Precisamente, la stella più luminosa è Gamma (3,5 di magnitudine), seguita da Delta (3,8). Le stelle alpha e beta sono decisamente più tenui, con magnitudini 4,4 e spettri molto simili.
Oggetti particolari sono U Sge e WZ: la prima è una variabile ben visibile già con un binocolo, la seconda potrebbe essere una nova ricorrente.
Tra i corpi non stellari, M71 è un ammasso globulare molto ricco la cui natura - proprio per questo - è molto dibattuta.
Una delle stelle più "chiacchierate" mediaticamente è V Sge, un sistema binario composto da una nana bianca e da una stella ordinaria, sistema con travaso di materiale a vantaggio della nana bianca. Proprio questo trasferimento di materia determinerà, secondo gli astronomi, un aumento di luminosità sempre maggiore fino a quando la nana bianca andraà a raggiungere il Limite di Chandrasekhar esplodendo. Fin qui ci si può stare, la cosa divertente è che qualcuno ha fissato l'anno dell'esplosione nel 2083. Dal 1907 la luminosità del sistema è salita di dieci volte, ma come sempre accade esagerando si parla già di un astro visibile di giorno, più luminoso di Venere e con una data ben precisa: il 2083! (Binary Star V Sagittae to Explode as very Bright ‘Nova’ by Century’s End)