
Ashburn
Scheda della costellazione Cigno (Cygnus - Cyg)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito

La rappresentazione delle stelle del Cigno in forma di uccello ha origini pregreche. Si pensa che la costellazione fosse conosciuta in Mesopotamia originariamente come Urakhga, l'antecedente dell'arabo Rukh, noto a noi come "Roc", il gigantesco uccello che compare in alcune novelle dei viaggi di Sindbad il marinaio, personaggio di fantasia de Le Mille e una notte ispirato alle storie dei mercanti di Bagdad.
Nel suo secondo viaggio Sindbad si imbatte in un enorme uovo di Roc della circonferenza di 50 passi. Quando l'uccello genitore torna nel luogo in cui ha deposto l'uovo, Sindbad si aggrappa ai suoi artigli e viene trasportato alla Valle dei Diamanti, dalla quale torna a casa con un gran bottino.

In alcune rappresentazioni arabe il gruppo di stelle rappresenterebbero una semplice gallina.
Molti racconti greci narrano di uomini tramutati in cigno. La costellazione del Cigno è legata prima di tutto alla visione di un uccello non ben definito, e solo secondariamente si lega al cigno. Come tante altre costellazioni anche questa viene infine allacciata alle infedeltà del dio Giove che, per convincere la bellissima moglie del re di Sparta Tindaro, Leda, si trasformò, appunto, in un cigno. Riuscì in tal modo ad 'accoppiarsi' con Leda, la quale partorì due uova. Dal primo uovo nacquero Castore e Cliternestra, dal secondo Polluce ed Elena, la futura moglie di Menelao che fu causa della guerra di Troia.
Secondo altre versioni fu Leda a trasformarsi in cigno, essendo una creatura capace di mutare il proprio aspetto, per sfuggire a Zeus, che vedendola in quelle sembianze, decise di assumerle a sua volta per possederla comunque.

Altra mitologia vede il Cigno come amico di Fetonte, figlio di Apollo, ucciso da Zeus per aver incendiato i campi. Il corpo di Fetonte cadde nel fiume, e il suo amico si tuffò ripetutamente nella vana speranza di ritrovarlo. Il comportamento di questo ragazzo mosse Zeus a compassione: lo trasformò in un cigno per facilitare l'opera di recupero in acqua.
Osservazione

Posta tra Lira e Cefeo, la costellazione del Cigno è rintracciabile facilmente attraverso la luminosità della sua stella alfa, Deneb. Trovata Deneb, è facile trovare tutte le altre stelle principali della costellazione visto che formano una croce, indicata anche come 'Croce del Nord'.
La costellazione è visibile durante l'estate, quando la sua stella principale (Deneb appunto) forma il 'triangolo estivo' insieme a Vega della Lira e Altair nell'Aquila. Ampia 804 gradi quadrati, accoglie al suo interno 150 stelle di magnitudine superiore alla sesta.
I corpi celesti

Nell'immagine sono visibili, partendo da sinistra le nebulose SH2-119, NGG7000 Nord America, IC5070 Nebulosa Pellicano, la IC5068, a destra la NGC6914 e in altro a sinistra le nebulose SH2-115 e SH2-112; in basso a destra una sezione della nebulosa IC1318 il tutto dominato dalla brillantissima Deneb, la Coda del Cigno, una stella di dimensioni gigantesche, uno dei vertici del "triangolo Estivo" insieme a Vega e ad Altair, la sua luce per raggiungerci viaggia da 2600 anni, è
una supergigante bianco-azzurra di classe A2I e in basso a destra la Stella Sadr nel Cuore del Cigno, anch'essa molto distante da noi circa 1800 anni luce, Sadr è una stella supergigante gialla di classe spettrale F8.
Credit Fernando De Ronzo immagine in alta risoluzione Flickr

Costellazione imponente e ricchissima di elementi molto interessanti, a partire dalle stelle. Deneb è la coda del cigno ed è una stella bianca con una compagna azzurra. La stella beta, Albireo, è una bellissima doppia gialla-azzurrina. Anche Omicron è una doppia, così come 61 Cygni, la prima stella di cui è stata misurata la distanza tramite parallasse.

Credit Marco Lombardi, dettagli tecnici e foto in alta risoluzione astronomiaccd.it
Il Cigno è attraversato dalla Via Lattea e contiene, oltre alle stelle, oggetti interessantissimi. Il primo è Cygnus X-1, una sorgente X che dovrebbe contenere un buco nero: si tratta del primo buco nero mai scoperto, sebbene la conferma abbia richiesto anni, parte di un sistema binario la cui osservazione ha consentito nel 2021 di "spostare" la distanza dell'oggetto da 6100 a 7200 anni luce tramite parallasse (Science - “Cygnus X-1 contains a 21–solar mass black hole—Implications for massive star winds - James C. A. Miller-Jones).
Tra gli ammassi aperti, spiccano M29 ed M39, visibili già con un binocolo. L'oggetto più noto, tuttavia, è NGC7000, anche conosciuto come nebulosa 'Nord America' a causa della sua particolare forma. Non è facilissima da vedere anche se è tra le più estese conosciute.
All'interno del Cigno, tra l'altro, è esplosa l'ultima delle novae particolarmente brillanti, nel 1976. La posizione era leggermente a Nord di Deneb.


All'interno della Nube del Cigno, i dati della Data Release 2 (DR2) di Gaia hanno portato alla scoperta di quattro nuovi ammassi aperti designati da QC1 a QC4, disposti tra 4100 (QC1 il più vicino) e 7600 anni luce (gli altri) di distanza. I raggi vanno da 2.23 a 3.57 arcominuti. La loro età dovrebbe essere molto giovane, tra 4 e 5 milioni di anni per QC2 e QC3 mentre per gli altri due ammassi si è ancora in cerca di stima (Discovery of Four New Clusters in the Cygnus Cloud, arXiv)
