
Ashburn
Scheda della costellazione Corona Australe (Corona Australis - CrA)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito
La costellazione della Corona Australe ha origini molto antiche dal momento che figura già su molti testi classici.
Non si tratta di una corona vera e propria, bensì di una corona fatta di foglie.
E' una delle 48 costellazioni descritte da Tolomeo, che la conosceva, appunto, come "ghirlanda meridionale". La vicinanza al sagittario spiega perché, talvolta, sia stata detta rappresentare la corona del centauro o la faretra delle sue frecce.
Il mito più conosciuto legato alla costellazione è quello di Semele, la figlia del re di Tebe, Cadmo, e Armonia. Zeus si sarebbe mutato in essere mortale per incontrare segretamente la fanciulla. Ma al fine di porre termine all'adulterio, Era, moglie di Zeus, avrebbe a sua volta assunto le sembianze di una vecchia, amica di Semele, ed instillato in lei il seme del dubbio riguardo il misterioso amante. Semele, incinta ormai di sei mesi, avrebbe chiesto all'amante di rivelare la sua vera identità, ma al rifiuto di Zeus, ella lo avrebbe cacciato dal letto. Il dio furioso le si sarebbe allora mostrato, e la giovane infelice, secondo le previsioni espresse da Era, sarebbe stata incenerita da un fulmine scagliato da Zeus in un raptus. In un' altra versione Zeus accondiscese alla richiesta della fanciulla, ma la cosa fu fatale, poiché nessun mortale poteva sopportare la vista degli dèi dell'Olimpo: essa incenerì. Si dice che il figlio non ancora nato, fosse cucito all'interno della coscia del padre per i rimanenti mesi di gestazione. Quel figlio di Semele e Zeus fu Dioniso (Bacco per i romani), che più tardi sfidò i pericoli del mondo sotterraneo per recuperare l'anima della madre. Gli dèi consentirono che Semele si unisse a loro sull'Olimpo e la sua ghirlanda divenne la Corona Australe. Una diversa versione narra di come Dioniso scese a patti con Ade, al quale chiese l'anima, Ade in cambio volle che Dioniso lasciasse negli Inferi qualcosa a cui egli teneva particolarmente. Dioniso lasciò la sua pianta preferita, il mirto, infatti la Corona Australe spesso viene raffigurata sulle carte come una ghirlanda di rami di mirto. Fu quindi Ade a portarla in cielo fra le stelle.
Osservazione
La Corona Australe, spesso associata alla costellazione della Corona Boreale, passa in meridiano nel mese di Luglio, ma per vederla occorre muoversi verso latitudini tali da consentirne la visione dal momento che la sua declinazione è molto bassa.
Nel caso riuscissimo a vederla, la troveremmo sotto il Sagittario come una specie di circonferenza aperta da un lato formata da deboli stelline di magnitudine che non scende sotto la 4.
Al suo interno ha il radiante lo sciame di meteore delle Coronidi Australidi, visibile ogni anno intorno al 16 Marzo.
I corpi celesti
Dal punto di vista stellare, come detto, le magnitudini non sono di certo degne di stelle di primo piano. Alpha e beta hanno magnitudine 4,1. Alfa è una stellina bianca, mentre Beta è arancione.
Due doppie sono Gamma e Kappa, anche se Kappa è una doppia visuale.
Dal punto di vista non stellare, invece, soltanto l'ammasso globulare NGC 6541 ha una certa luminosità.