
Ashburn
Scheda della costellazione Cocchiere (Auriga - Aur)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito

Rappresentato in Mesopotamia come un cocchiere, l' Auriga appare raffigurato fin dai tempi più antichi con in spalle o nell'atto di cullare una capra o una capretta, poi identificata nella capra Amaltea. Mitologicamente infatti, Capella (la stella alfa) è Amaltea, la capretta che fece da balia a Zeus quando era un bimbo e viveva con il pastore del monte Ida. A portarlo sul monte fu proprio la madre, Gea, per sottrarlo al padre Saturno che, per timore di essere spodestato dai figli, era solito mangiarli.
Secondo alcuni si tratterebbe di Erittonio, figlio della Madre Terra e di Efesto (Vulcano, per i romani, il fabbro degli dèi), che divenne re di Atene ed introdusse il cocchio a quattro cavalli, la quadriga.
In un altro mito, l'Auriga rappresenta l'infelice cocchiere Mirtilo. Il re Enomao, celebre per la sua passione per i cavalli, non voleva che la sua bellissima figlia Ippodamia ("la domatrice di cavalli") si sposasse. Indisse allora una gara di cocchieri nella quale avrebbe corso ogni pretendente della figlia. Il vincitore ne avrebbe avuto la mano, ma ogni sfidante sconfitto avrebbe perso la vita. I cavalli di Enomao, più veloci anche del Vento del Nord, dono di Ares (Marte) erano imbattibili, così che il re era sicuro di poter vincere e quindi uccidere ogni pretendente. Quando venne il turno di Pelope, figlio di Ermete, gli dèi decisero di intervenire. Poseidone (Nettuno), antico dio dei cavalli e dominatore dei mari, diede a Pelope una biga d'oro trainata da destrieri alati. Per essere più sicuro della vittoria, complice Ippodamia, Pelope si accordò con Mirtilo, il cocchiere di Enomao, perché sostituisse gli acciarini nei mozzi della biga del re con copie di cera. In cambio promise all'astuto cocchiere metà del regno ed il privilegio della prima notte nuziale con Ippodamia. Al culmine della corsa le ruote del carro di Enomao si sfilarono ed il re fu ferito a morte e prima di spirare lanciò una maledizione contro Mirtilo. Pelope, Ippodamia e Mirtilo celebrarono la vittoria con un giro sul carro in trionfo. Fermatisi per rifocillarsi, la brama di aver subito la ricompensa colse Mirtilo, ma Ippodamia lo respinse. Pelope colpì allora il cocchiere, prese le redini e fece per andare col carro, girò, e ripartendo sferrò a Mirtilo un calcio che lo fece cadere e morire sul colpo. Ermete che aveva in pregio il trucco e l'astuzia, rese onore al cocchiere portandolo fra le stelle.
Osservazione

L'osservazione della costellazione Auriga è possibile puntando lo spazio a Nord tra la costellazione del Toro e quella dei Gemelli, fino a raggiungere una specie di pentagono che, con molta fantasia, rappresenta il 'Cocchiere'.
Un altra modalità di individuazione si ha passando attraverso il lungo allineamento di stelle brillanti che parte dal Quadrato di Pegaso, passando per Beta e Gamma Andromeda, Alfa Perseus e Capella.
Lo spettacolo rappresentato da Auriga viene amplificato dalla sua sovrapposizione ai campi stellari della nostra Via Lattea. Auriga passa verso mezzanotte, alta sullo zenit nei paesi posti intorno al 45° parallelo, verso l'inizio di dicembre.
La visione di Auriga, quindi, va da metà autunno a metà primavera.
I corpi celesti

Auriga è una costellazione boreale molto brillante e piena di oggetti interessanti, come stelle luminose ed ammassi stellari aperti.
La sua alfa è Capella, una stella doppia molto brillante (la sesta in tutto il cielo). A parte Capella, è inconfondibile il quadrato formato da beta, theta, iota e Capella stessa.
Un piccolo triangolo posto di fianco a Capella, e formato dalle stelle epsilon, eta e zeta, rappresenta la zona dei Capretti.