Il nome, la storia, il mito
I Mesopotamici videro nel Cane Minore un cane da caccia in palude, da cui forse la designazione araba di Procione (greco Prokion, ossia "prima del cane") come Al Ghumaisa, "dagli occhi umidi"; si accorda al nome tuttavia, anche la leggenda araba secondo la quale il Cane Maggiore ed il Cane Minore sarebbero due sorelle, una delle quali (quella legata al Cane Maggiore) sarebbe fuggita lasciando dietro di sé l'inconsolabile sorella, Al Shira (Sirio), letto alla luce di questo, il nominativo Al Ghumaisa acquisterebbe una sfumatura nel significato, "colei che piange". Le sorelle si invaghirono del giovane Al Jauzah (Orione), che abitava al di là di un fiume -secondo alcune interpretazioni, rappresentato dalla Via Lattea-. Entrambe decise a raggiungerlo, solo una ebbe il coraggio di attraversare il fiume, Al Shira. Da ciò la stella verrebbe indicata anche col nome completo di Al Shira al Abur ossia "Sirio che oltrepassa".
Il Canis Minor rappresenta, secondo una delle versioni della storia della mitologia greca, uno dei due cani da caccia di Orione, anche se alcuni sostengono si tratti del cane di Icario che, perso il padrone (ucciso), andò a cercarne la figlia per mostrarle il corpo. Quando anch'essa, presa dal dolore, si uccise, il cane si buttò in un pozzo dalla disperazione. Mossi dalla pena, gli dei riservarono al cagnolino un posto in cielo e, sembra, il suo padrone Icario sia vicino a lui (Bifolco).
Osservazione
Estesa 183 gradi quadrati con 20 stelle più brillanti della sesta magnitudine, la costellazione del Canis Minor, in italiano Cane Minore, è una costellazione dell'emisfero boreale, rintracciabile tra Gemini a Nord, Hydra e Cancer ad Est, Monoceros a Sud ed Ovest. E' visibile dall'Europa soprattutto nel mese di febbraio, in prima serata, anche se è il 20 Gennaio che Procyon, la stella Alfa, va in opposizione al Sole.
I corpi celesti
Canis Minor si caratterizza soltanto per la sua stella più luminosa, Procyon, posta poco al di sotto del centro della costellazione. L'altra stella abbastanza brillante, di magnitudine appena sotto la terza, è Gomeisa.