
Ashburn
Scheda della costellazione Cane Maggiore (Canis Major - Cma)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito
La simbologia della costellazione australe del Canis Major, o Cane Minore, e della sua stella più brillante, Sirio, risale almeno al III millennio avanti Cristo. A quell'epoca, Sirio, conosciuto come Sothis, era l'astro fondamentale del calendario sotiaco egiziano. La sua levata eliaca (cioè la sua apparizione subito prima del sorgere del Sole, dopo un periodo di invisibilità di alcuni mesi) cadeva a metà Luglio e coincideva con la piena annuale del fiume Nilo. Nel corso della lunga storia egiziana Sirio/ Sotis fu variamente interpretato e identificato con la dea Iside, sorella e sposa del fratello Osiride, legato ad Orione; quando il culto di Osiride si estese fino a comprendere quello della dea-vacca Hathor, Sirio divenne la stella di Iside-Hathor, raffigurata con corna di vacca.
Il simbolo più antico è comunque quello del cane. Sirio era infatti identificato col dio Anubi dalla testa di sciacallo, che -come il greco Ermete- era la guida dei defunti; inventore dell'arte di imbalsamare i corpi e signore dei riti funerari. Tradizioni egizie più tarde associarono Sirio coi "giorni del Cane", un' identificazione da cui pare abbia avuto origine la denominazione dell'astro come stella del Cane o Canicola.
I giorni del Cane erano originariamente riferiti al periodo di 40 giorni all'inizio di ciascun anno sotiaco , quando l'estate era al culmine del suo caldo. Gli autori classici spesso identificavano il potere di Sirio con quello del Sole, e la stella era talvolta rappresentata con una corona di raggi. Il nome Sirio deriva dal greco, col significato di stella che scintilla o che arde, e l'astro era ritenuto provocare un tipo di febbre mortale, esemplificata dalla rabbia dei cani.
I Greci, pur adottando i vecchi miti concernenti Sirio, portarono la costellazione nell'alveo della loro mitologia. Il Cane Maggiore ed il Cane Minore furono visti come appartenenti al cacciatore Orione. Troviamo la stessa immagine di un cane alle calcagna di un gigante, che punta la Lepre. ai piedi di Orione pronto a balzarle addosso, nella mitologia stellare mesopotamica.
Molti autori, tra cui Ovidio, (43 a.C. - 17 d.C.) identificarono nell'uno o nell'altro cane Maera, il fedele cane di Icario (vedi Boote) , il cui nome, fra l'altro, significa "splendente".
La moderna costellazione dei Cani da caccia sembra però adattarsi meglio a questa figura di cane fedele e affettuoso.
Un'altra tradizione identifica il Cane Maggiore col terribile Cerbero, il cane a tre teste che nel mito greco è posto a guardia dell'entrata dell'Ade, il mondo sotterraneo dell'oltretomba. Come spesso accade nel mito, una mescolanza apparentemente confusa di immagini conduce ad associazioni lineari, logiche: Cerbero, guardiano dell'Ade, il regno dei morti, riporta ad Anubi (Sirio), guida dei defunti e in questa veste abilitato ad entrare nel "regno dimenticato";
anche la storia di Maera calza, avendo il cane guidato Erigone al corpo sepolto del padre Icario (ancora una volta, fare la guardia o servire il morto è tema dominante). Sempre in riferimento alla mitologia greca, la costellazione intera deve il suo nome ad uno dei cani del cacciatore Orione oppure al cane di Cefalo, Lealpe, un cane velocissimo, che riusciva sempre a catturare la sua preda. Portato a Tebe per cacciare una volpe che terrorizzava le campagne della città, e che fino ad allora si era dimostrata inafferrabile. La lotta ostinata tra le due bestie si protrasse a lungo, senza trovare esito, finché Zeus non li tramutò in sassi e condusse Lealpe in cielo fra le stelle.
Tuttavia la storia mitologica più 'accreditata' vuole che il Cane Maggiore sia il cane più anziano tra quelli del cacciatore Orione, e proprio per questo è rintracciabile nei pressi della grande costellazione di Orione.
Altro interessante incrocio culturale: per i Cinesi Sirio era T'ien-Iang, lo sciacallo celeste. La stella meridionale della costellazione del Cane Maggiore rappresentava l'arco e la freccia usati per uccidere T'ien-Iang, dopo che questi aveva saccheggiato i raccolti del re cinese.
Una piccola curiosità: un'ipotesi a lungo discussa è che la gente Dogon del Mali, nell'Africa occidentale, attribuisse a Sirio una compagna chiamata Po e definita "la stella più pesante", e calcolasse i suoi periodi rituali sulla base di 50 anni, cioè in base al periodo dell'orbita ellittica della stella. Solo nel 1862, però, è stato scientificamente provato che Sirio è una stella doppia, con il piccolo compagno Sirius B (magnitudine 8,5) che orbita in 50 anni attorno a Sirio A. Resta un mistero come i Dogon avessero potuto scoprirlo tanti secoli prima.
Osservazione
Facile da scovare nei cieli invernali, si trova a Sud di Monoceros, ad Ovest di Lepus e ad Est di Puppis. E' estesa per 380 gradi quadrati e contiene 80 stelle superiori alla sesta magnitudine.
La facilità con la quale viene trovata, comunque, è data dalla presenza al suo interno della stella più brillante dei cieli, chiamata Sirius o Sirio.In pratica, partendo da Orione, si nota che le tre stelle della cintura del gigante puntano verso S-E in direzione di Sirio. E' possibile ammirare la costellazione Canis Major durante l'inverno, bassa verso Sud. Per pura fatalità, Sirius transita nel punto Sud proprio a mezzanotte di Capodanno.
I corpi celesti

Oltre a Sirius ed alle altre stelle (tra le quali Mirzam o Murzim, Wezen, Adhara di magnitudine sotto la seconda), molto brillanti, che la compongono, Canis Major si caratterizza per la sua forma che somiglia davvero ad un cane, in stile rampante come il cavallino Ferrari.
In realtà Sirio non è affatto tra le stelle più brillanti in senso assoluto, e la sua incredibile luminosità è data esclusivamente dalla vicinanza alla Terra. Infatti è la seconda stella più vicina dopo Alfa Centauri tra quelle più brillanti. A maggior riprova di questo concetto, tra tutte le stelle maggiori della costellazione del Cane Sirio è proprio la più piccola e meno luminosa! Basti pensare che Sirio brilla come 26 Soli più o meno, mentre Wezen brilla una luce pari a 132.000 Soli, Eta CMa come 52.500 Soli e Omicron 2 brilla come 43.000 Soli!
Altri oggetti di sicuro pregio, e che concorrono a fare di Canis Major una delle costellazioni più belle dell'intero cielo, sono gli ammassi aperti come M 41 e NGC 2362.
Sharpless 2-296 è invece nota come Nebulosa Gabbiano - sebbene ne rappresenti una sola parte - a causa della sua forma evidente nell'immagine in basso di ESO. La nebulosa si compone di tre parti gassose delle quali la più brillante è proprio Sh 2-296, regione HII di formazione stellare. L'oggetto, al confine con l'Unicorno, dista da noi 3700 anni luce.
