
Ashburn
Scheda della costellazione Andromeda (Andromeda - And)
Informazioni Nome, visibilità e altro
Il nome, la storia, il mito

La tradizione lega alle stella di questa costellazione la figura della dea Madre Terra.
L’antefatto della terribile storia di Andromeda incatenata nuda su di uno scoglio sulla costa vicino a Joppe (Giaffa, l’antico porto della Palestina) e data in sacrificio al mostro marino Ceto (Balena) è legato al mito di un’altra costellazione, quella della vanitosa regina Cassiopea. Questa mosse l’ira di Poseidone, il dio del mare, quando giunse a paragonarsi alle Nereidi, le ninfe del mare, osando affermare addirittura di superarle in bellezza. Il dio fece abbattere un maremoto nella costa, e successivamente inviò un mostro marino, Ceto. Il marito di Cassiopea, re Cefeo, preoccupato si rivolse all’oracolo di Ammone (dio egizio Amun, che risiedeva a Siwa, oasi nel deserto libico) per conoscere le cause della collera divina, e chiedere quale fosse il modo di placarla. Venuto a conoscenza delle risposte, sconvolto, apprese che l’unico modo per sedare l’ira fosse immolare la figlia Andromeda al mostro Ceto.
Andromeda accettò coraggiosamente la sorte. E come se fosse l’occasione di una festa, venne addobbata coi gioielli più preziosi, vestita con gli abiti più belli e profumata con le essenze più pregiate. Giunta in processione sulla riva, prese avvio il cerimoniale: aperte le sue delicate braccia venne legata alla fredda roccia. Fiera assunse un atteggiamento composto, sollevò il capo scosse le spalle, la veste scivolò lasciando il busto nudo, coperto solo dai lunghi capelli. Cadde il silenzio. Per un attimo di fronte a così tanta bellezza il mare sembrò trattenere le onde, sospeso. Il martirio si stava per compiere.
Mentre Andromeda giaceva indifesa e incatenata, il figlio mortale di Zeus, Perseo, giunse presso lo scoglio scelto come altare del sacrificio al ritorno dall’uccisione della gorgone Medusa, in sella al cavallo alato Pegaso (in alcune versioni,coi sandali donatigli da Atena). Avvicinatosi alla roccia, l’eroe fu rapito dalla bellezza della vergine Andromeda, così elegante nel suo pianto sommesso. Le chiese il motivo della sua condizione. Apprese le cause, rivelategli con vergogna solo dopo una notevole resistenza, subito si offrì di combattere contro il mostro marino in cambio della promessa di sposarla. Così il saggio re Cefeo, padre di Andromeda, acconsentì. Allora Perseo mandò in confusione Ceto proiettando la sua ombra in mare, emerso il mostro si trovò davanti alla mano armata del ragazzo che assestò il colpo mortale. Perseo liberò Andromeda. La trama del mito cela però oscure e conturbanti implicazioni, lo stesso nome “Andromeda” offre un indizio, il suo significato è “dominatrice di uomini”. Come cita il poeta Manilio (I sec a.C.) “ […] il vincitore di Medusa fu vinto alla vista di Andromeda”, in quest’ ottica forse la principessa di Etiopia non è una figura del tutto passiva e debole, sembra piuttosto affine ad Afrodite, quale espressione del desiderio, e le radici mesopotamiche del mito lo confermerebbero: in tempi remoti la costellazione era dedicata alla dea egizia dell’amore e della guerra, che i Babilonesi chiamavano Ishtar, rappresentata come divinità marina sensuale e avida di sesso, adorata in templi lungo le coste della Palestina: proprio i luoghi del mancato sacrificio di Andromeda.
Osservazione

Estesa per 772 gradi quadrati e con 100 stelle di magnitudine superiore alla sesta, la costellazione di Andromeda è facilmente individuabile pur non essendo particolarmente brillante. Il miglior periodo alle nostre latitudini è Novembre, anche se è visibile a nord per buona parte dell'anno, ed è rintracciabile incrociando due metodi.
Andromeda è a S rispetto alla 'W' di Cassiopea mentre a NE rispetto al quadrato di Pegaso. La costellazione di Pegaso forma un quadrato: la continuazione della diagonale del quadrato di Pegaso è formata da alcune delle stelle più brillanti di Andromeda.
Andromeda ha una forma a V, molto lunga e stretta, ed inclinata più o meno a 45° verso sinistra. La linea più bassa della V è anche quella che coincide con il prolungamento del quadrato di Pegaso.
I corpi celesti

Per la precisione, queste stelle sono: Sirrah (anche detta Alpheratz), Mirach, Almach (stella quadrupla, dove le due componenti principali sono facilmente visibili anche con apparecchi semplici).
Altra attrazione della costellazione di Andromeda è la stella R And, stella variabile che in più di un anno varia di molto la sua magnitudine apparente.
Ovviamente, l'attrazione maggiore all'interno della costellazione di Andromeda è riservata alla sua omonima galassia, oggetto numero 31 del catalogo di Messier, nonché l'oggetto più distante visibile ad occhio nudo.
Legate alla galassia di Andromeda ci sono altre due galassie satellite, M32 e M110.
La costellazione di Andromeda ha ospitato molte novae, soprattutto nella spirale M31 dove nel 1885 è esplosa anche una supernova, oggi indicata con S Andromedae. Questa supernova raggiunse magnitudine 6, per poi declinare rapidamente e sparire. I suoi resti sono stati identificati in seguito. Battezzata SN1885a, fu scoperta il 20 agosto 1885 da Ernst Hartwig al Dorpat Observatory in Estonia e apparve di colore tendente al rosso. Il suo resto, scoperto nel 1988 grazie al telescopio di 4 metri Mayall a Kitt Peak, appare ricco di ferro.