Rasalgethi è una bella stella, caratterizzata dall'essere sia doppia sia variabile, ma di certo non è la più luminosa della costellazione di Ercole, lasciando il posto a Beta e Zeta.
Al telescopio appare una coppia di stelline: la principale è una supergigante rossa, circa 500 volte più grande del Sole, la cui luminosità varia in maniera semiregolare tra magnitudine 3 e magnitudine 4. La variabilità fu scoperta nel 1795 da sir William Herschel. Il diametro della stella dovrebbe essere intorno ai 320 milioni di chilometri: al posto del nostro Sole coprirebbe anche la Fascia degli Asteroidi con la sua materia stellare molto rarefatta. In effetti la sua densità è pari ad un decimillesimo di quella dell'acqua, così inconsistente che gli strati fotosferici sono in pratica trasparenti.
La 'semiregolarità' è dovuta al fatto che, dagli ultimi dati, la variazione sembra avvenire in circa 90 giorni e comunque in un range compreso tra i 90 ed i 100 giorni. Per la maggior parte del tempo, la magnitudine oscilla tra 3,1 e 3,5. Una stima può essere fatta confrontando Rasalgethi con delta Herculis (3,1), gamma Herculis (3,8) e kappa Ophiuchi (3,2).
La compagna è una stella verde-blu che orbita intorno alla compagna in circa 4000 anni, con una separazione di circa 4,7''.
La secondaria è anch'essa una doppia spettroscopica, con un periodo orbitale di 512 giorni.
Al telescopio, è possibile scomporre soltanto la principale dalla secondaria ma resta tra le doppie più gustose da osservare.
Il nome, dall'arabo, significa 'Testa dell'inginocchiato': sarebbe Ercole, che le immagini antiche mostrano sempre in ginocchio. In realtà si tratta di una stella che sembra staccata dal resto della costellazione 'principale', tanto da sembrare più una stella dell'Ofiuco che di Ercole.
Il sistema è avvolto da un inviluppo di gas, proveniente senza dubbio dalla supergigante rossa che rappresenta la primaria del sistema stesso. Il guscio di gas è estremamente rarefatto ed in espansione.
Una curiosità: la compagna del sistema principale sembrerà verde smeraldo ai nostri occhi, ma in realtà è gialla. E' la luce della stella principale ad alterare la luce della secondaria, ma lo spettro della compagna parla chiaro: la stella secondaria è gialla.
Rasalgethi. Credits: www.neophoto.nl