Arcturus. Credit Greg Parker, Jim Foster
Arturo o Arcturus è la stella più brillante dell'emisfero celeste Nord, la quarta più brillante in assoluto dopo Sirio, Canopo ed alfa Centauri, e si trova nella costellazione Bootes, o Bifolco.
Un tempo considerata portatrice di sfortuna, Arturo è una [V]stella[/V] conosciuta fin dai tempi antichi e non mancano i riferimenti biblici a questo nome.
Arturo, situata nel prolungamento della coda dell'Orsa Maggiore, ha una magnitudine apparente di -0,04.
Si tratta di una gigante arancione, 34 volte più grande del Sole con i suoi 32 milioni di chilometri di diametro. Certo, una misura irrisoria se confrontata con colossi del calibro di Betelgeuse o di Antares, ma Arcturus appare molto più luminosa perché più vicina. Il suo moto, tra l'altro, è in avvicinamento ad una velocità di 4,8 km/s. Si tratta tuttavia di un moto temporaneo, visto che riprenderà ad allontanarsi fino a sparire dalla vista ad occhio nudo tra circa 500 mila anni.
Stella di Popolazione II, Arturo dovrebbe trovarsi vicino all'alone galattico e quindi ben distante dal nostro Sistema Solare. Tuttavia la sua orbita intorno al centro galattico è molto ellittica ed ai nostri tempi si trova proprio nella fase di prossimità del Sistema Solare, proprio nel piano galattico.
Il suo notevole moto proprio è di 2,25 arcosecondi ogni anno, la stella più veloce tra quelle luminose: con questa velocità Arturo è in grado di coprire mezzo grado di cielo (il diametro lunare) nel giro di otto secoli soltanto.
Intorno ad Arturo, i cataloghi stellari parlano di un nutrito numero di stelle, intorno alla cinquantina. Sembra essere un raggruppamento casuale di stelline ampio 3x2 gradi. Alcune di queste sono gialle o arancioni: la migliore osservazione si ha con un binocolo abbastanza potente e ben fissato a terra.
Si ritiene che Arturo sia una stella vecchia molto prossima alla sua fine, e che un tempo era una stella del tutto simile al nostro Sole.
Oggi, tuttavia, brilla novanta volte di più.
Curiosità
E' stato calcolato il calore che ci arriva da Arturo, che equivale al calore che riceviamo da una candela accesa ad otto chilometri di distanza.
Un raggio di Arturo concentrato dal rifrattore di Yerkes di un metro di apertura servì ad azionare un fotorelais che accese tutte le lampade della Fiera mondiale del Progresso, a Chicago, nel 1933.
Arturo è anche la prima stella ad essere stata osservata di giorno (1635) e la prima di cui si sia cercato di determinare la distanza.