- Periodo: Dal 7/12 al 17/12
- Picco: 14/12
- ZHR: 120
- Costellazione: Gem
Ogni tanto la Terra, durante il suo movimento di rivoluzione, va ad infilarsi in banchi di detriti lasciati da corpi di passaggio che tagliano l'orbita terrestre. Quando questo avviene, i corpuscoli lasciati entrano nella nostra atmosfera e la ionizzano. Gli atomi si ricombinano e nascono le meteore. Per una trattazione più ampia, fare riferimento alla pagina sulle meteore.

Le Geminidi sono lo sciame meteorico più sottovalutato di tutto l'anno, anche se i motivi di questa sottovalutazione sono più di uno. Tuttavia si tratta di uno sciame meteorico sconosciuto alla maggior parte della popolazione, e questo sembra esagerato dal momento che regalano uno spettacolo spesso superiore a quello delle più famose Perseidi di metà agosto.
In realtà il primo motivo è ben intuibile: a dicembre fa freddo mentre ad agosto fa caldo, quindi soltanto gli appassionati veri di astronomia ritengono tollerabile passare una notte ad osservare meteore ad una temperatura che spesso e volentieri finisce sotto lo zero.
In più, quando questo sciame è stato scoperto intorno al 1861 o 1862, il tasso orario di meteore allo zenit (ZHR) era relativamente basso, pari a circa 20-50 meteore ora nominali, quindi circa 5 o 6 meteore ogni ora più veritiere.
Da qualche decennio invece le Geminidi hanno preso nuovo vigore, facendo registrare negli ultimi anni uno ZHR pari a 120, quindi del tutto interessante.
Il radiante
Il radiante delle Geminidi si trova, come il nome lascia intuire, nella costellazione dei Gemelli, in prossimità della stella Castore e precisamente alle coordinate equatoriali J2000 pari ad Ascensione Retta 7h 30m e declinazione +33° al momento del picco, che si verifica la notte tra il 13 ed il 14 dicembre.

Ciò che favorisce l'osservazione è la notevole altezza raggiunta dalla costellazione dei Gemelli, che già alle 21 raggiunge i 30° sull'orizzonte medio italiano,e quest'anno le osservazioni non saranno neanche disturbate dalla Luna, uscente dal Novilunio.
Lo sciame solitamente parte molto piano, per "sfogarsi" il giorno del picco ed il giorno dopo quando l'attività aumenta al punto da lasciare anche scie permanenti nel cielo. Le Geminidi hanno un colore tendente al bianco, si muovono ad una velocità di cica 36 km/s.
3200 Phaeton
Molte delle piogge meteoriche provengono dalle comete, che lasciano notevoli quantità di meteoroidi che danno vita, a loro volta, alle notti delle stelle cadenti. Le Geminidi sono diverse. Il corpo che le origina non è una cometa ma un oggetto roccioso chiamato 3200 Phaeton (1983 TB), che lascia talmente pochi detriti che quasi non bastano a spiegare le Geminidi. Si tratta di un corpo di 5 chilometri di diametro, con orbita molto ellittica che porta ad un afelio di 400 milioni di chilometri e ad un perielio di 20 milioni di chilometri. Quindi, afelio tra Marte e Giove e perielio più vicino al Sole rispetto a Mercurio, con una eccentricità di 0,89 del tutto simile a quella delle comete.
'Di tutti i banchi di detriti che la Terra attraversa durante l'anno, quello delle Geminidi è il più massiccio: a fronte di un corpo come 3200 Phaeton, di 98 libre, la pioggia meteorica è di 900 libre!' dice Cooke.
3200 Phaeton è stato scoperto nel 1983 dal satellite IRAS della NASA ed è stato prontamente classificato come asteroide. Cosa altro potrebbe essere? Non ha una coda, la sua orbita interseca la Fascia Principale degli Asteroidi ed il suo colore somiglia a quello di tantissimi altri asteroidi. Infatti, 3200 Phaeton somiglia all'asteroide Pallas della fascia principale.
'
Se 3200 Phaeton si fosse staccato da Pallade, come molti ricercatori credono, allora le Geminidi potrebbero essere i detriti di questa rottura, ma questo non combacia con altre cose che sappiamo' dice Cooke.
I ricercatori hanno studiato con molta attenzione l'orbita delle Geminidi, concludendo che si tratta di particelle espulse dal corpo mentre 3200 Phaeton era molto vicino al Sole, e non quando si trovava nella fascia degli asteroidi in rottura con Pallas. L'orbita eccentrica di 3200 Phaeton lo porta all'interno dell'orbita di Mercurio ogni 1,4 anni. Il corpo roccioso riceve quindi una regolare radiazione solare che potrebbe far bollire i getti di polvere nel flusso delle Geminidi.
D'altro lato, invece, la composizione di 3200 Phaeton sembra rispecchiare quella di Pallade mentre le particelle prodotte durante l'avvicinamento al Sole non producono più dello 0,01% delle meteoriti che ci raggiungono!
Quale la risposta?
Per testare l'ipotesi dell'avvicinamento al Sole, i ricercatori hanno utilizzato la coppia di satelliti STEREO della NASA, disegnata per studiare l'attività solare. I coronografi a bordo di STEREO possono rintracciare asteroidi e comete ed a giugno 2009 hanno scovato 3200 Phaeton a soli 15 diametri solari di distanza dalla superficie del Sole.
Quel che è successo ha sorpreso gli scienziati che hanno analizzato i dati. 3200 Phaeton ha aumentato la propria brillantezza di un fattore 2 e la spiegazione più plausibile è che 3200 Phaeton abbia espulso getti di detriti, forse in risposta ad una ripartizione delle rocce superficiali ed alla loro reazione al riscaldamento solare molto intenso.
Si tratta di una ipotesi forte che prevede una cometa rocciosa, ma si apre un'altra questione, già accennata: l'ammontare di detriti espulsi durante l'incontro con il Sole del 2009 ha aggiunto soltanto lo 0,01% alla massa del flusso delle Geminidi, quasi insufficiente a mantenere il flusso nel tempo. Forse la cometa rocciosa era un tempo più attiva?
Questo non si sa. Qualsiasi notizia in più su Phaeton sembra infittire il mistero delle Geminidi.
Lo sciame del 2017 e il passaggio di 3200 Phaeton
Lo sciame del 2017 presenta una caratteristica molto particolare, visto che sarà accompagnato dal passaggio al perielio proprio di 3200 Phaeton, a metà dicembre. L'oggetto apparirà al massimo della propria luminosità la notte dopo il picco delle Geminidi ma con una magnitudine comunque sopra la 11, quindi con una necessaria presenza di strumenti ottici.
Orbita di 3200 Phaeton