M80 è un ammasso globulare di classe II posto nella zone settentrionale della costellazione dello Scorpione, scoperto da Charles Messier nel 1781. L'astronomo lo descrisse come una nebulosa senza stelle, simile ad una cometa. Fu invece William Herschel a stabilire la natura di ammasso stellare, riuscendo a risolverlo parzialmente.
Per trovare M80 basta porsi a metà della linea immaginaria che congiunge le stelle Antares e Graffias: già un buon binocolo riesce ad individuare l'oggetto come una formazione sfocata, di forma circolare.
Un telescopio da 120 millimetri di diametro lo mostra come una macchia del diametro inferiore ai 10 primi d'arco. E' un ammasso molto denso, che richiede almeno 15 centimetri di apertura per risolvere la parte più esterna e 30 centimetri per risolvere il nucleo.
Anche se non si erge di molto sull'orizzonte, essendo un oggetto dell'emisfero australe, M80 può essere osservato con profitto alle nostre latitudini. Il periodo migliore è quello estivo, soprattutto tra fine maggio e metà giugno.
Il diametro angolare è di 9 minuti d'arco, corrispondente - data la distanza di circa 32.600 anni luce - a circa 95 anni luce. Ricorda molto una cometa, ma contiene in realtà centinaia di migliaia di stelle, risultando tra gli ammassi globulari più densi della Via Lattea.
L'ammasso contiene svariate stelle vagabonde blu (blue straggler), che sembrano essere più giovani dell'ammasso stesso. Si ritiene che possa trattarsi di stelle che hanno perso il loro strato esterno a causa di interazione gravitazionale tra i membri dell'ammasso o di collisioni. Alcune immagini di Hubble hanno mostrato molte di queste stelle, il che induce a pensare che, data la grande densità dell'ammasso, possano essersi verificate molte collisioni al suo interno.
Il suo aspetto è stato sconvolto per alcuni giorni nel 1860, il giorno 21 maggio, a causa dell'esplosione della supernova T Scorpii che per qualche giorno venne ad avere una magnitudine assoluta superiore a quella di tutto l'ammasso. La magnitudine assoluta raggiunta fu -8,5 mentre quella apparente fu di 7.
M80 contiene tre popolazioni stellari che differiscono non solo per abbondanze di elementi leggeri ma anche per una insolita distribuzione, con le popolazioni primordiali concentrate più centralmente rispetto a quelle intermedie, a loro volta più concentrate centralmente di quelle più recenti (in termini di arricchimento di azoto). Si tratta di una distribuzione anomala rispetto agli altri globulari galattici e proprio per questo viene studiata in dettaglio: l'analisi cinematica degli astri, ottenuta tramite lo strumento MUSE installato al Very Large Telescope, ha consentito di comprendere come tutte e tre le popolazioni stiano ruotando e come gli assi di rotazione siano orientati, rivelando come la popolazione più recente - a maggior concentrazione di azoto - sia in possesso di una velocità di rotazione maggiore. La differente rotazione dovrebbe derivare fin dalla formazione di Messier 80 e dovrebbe essere legata a proprietà intrinseche e a differenti momenti angolari (The peculiar kinematics of the multiple populations in the globular cluster Messier 80 - NGC 6093).
Ammasso Globulare M80
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