M 83 è una bellissima galassia a spirale barrata, scoperta da Lacaille nel 1752 e una delle più vicine spirali barrate del cielo.
Visibile con strumenti anche molto piccoli, ma la visualizzazione dei bracci richiede almeno una apertura di 20 centimetri.
I bracci non sono simmetrici, con quello ad Est più brillante del suo corrispettivo ad Ovest. I bracci sono sede di intensa formazione stellare e sono contraddistinti da zone rosse e zone azzurre. Le prime sono ricche di nebulose ad emissione eccitate dalla luce delle stelle in formazione. Le regioni azzurre sono ricche di giganti azzurre formate milioni di anni fa.
Al confine tra Hydra e Centauro, a 18° Sud della bellissima Spica nella Vergine, si trova in una zona di cielo abbastanza libera da oggetti brillanti quindi è difficilmente inquadrabile se non si fa ricorso alle coordinate celesti.
Un team della University of Wisconsin-Madison ha rintracciato un diffuso gas ionizzato extraplanare il 25 luglio 2017 (studio su arXiv), fornendo importanti indicazioni circa la cinematica del gas diffuso. L'alone di gas di M83 è molto complesso e il suo studio è fondamentale per comprendere al meglio la formazione stellare.
Il gas ionizzato extraplanare è gas ionizzato a temperature intorno ai 1100 K e ha differenti proprietà in confronto al gas tipico delle regioni di formazione stellare. Tramite il Robert Stobie Spectrograph installato al Southern African Large Telescope (SALT), in Sud Africa, è stato possibile fissare la prima detection di questo gas diffuso, rivelando una velocità di dispersione molto più elevata rispetto a quella osservata nella nostra Galassia e in altre galassie osservate di taglio, il che potrebbe evidenziare una anisotropia della velocità di dispersione in base ai livelli osservati.
L'immagine che segue è la galassia M83 ripresa a raggi X dal telescopio ESA XMM-Newton e racconta una storia fatta di resti stellari presenti nella galassia. Gran parte dei punti accesi nell'immagine rappresenta stelle giunte al capolinea della propria vita, comprendendo resti di supernova e sistemi binari che alimentano oggetti compatti come stelle di neutroni e buchi neri. In basso a sinistra della regione centrale è visibile una Ultra Luminous X-source (ULX), un sistema binario di oggetti compatti con elevato trasferimento di massa.