La galassia M82, nota come Galassia Sigaro, è una galassia attiva posta nella costellazione dell'Orsa Maggiore, distante circa 12 milioni di anni luce ed associata alla famosa M81, la galassia di Bode. In realtà sembra che M 82 sia relazionata gravitazionalmente con M 81 e con NGC 3077.
L'osservatorio a raggi X Chandra ha rilevato emissioni X a circa 600 anni luce dal centro galattico, ed alcuni hanno ipotizzato possa trattarsi di un buco nero di massa media, corrispondente a circa 500 masse solari.
Si tratta di una galassia irregolare anche se la classificazione potrebbe essere soltanto il frutto della prospettiva che ne abbiamo: in pratica potrebbe essere una galassia a spirale vista di taglio.
Proprio le relazioni gravitazionali con le vicine galassie M81 e NGC3077 ha fatto studiare questa galassia in maniera molto dettagliata, soprattutto nelle emissioni radio, e proprio da questo studio è stato possibile captare un innalzamento delle radiazioni nel periodo intercorrente tra settembre 2008 e maggio 2009. Si ritiene, dato il repentino innalzamento delle emissioni ed il loro affievolirsi lento fino a sparire, che all'interno della galassia M82 sia esplosa una supernova.
Proprio l'onda d'urto di una supernova nella galassia M82 è stata ripresa da Hubble Space Telescope: la supernova è SN 2014J, scoperta il 21 gennaio del 2014.
L'immagine, nei riquadri in alto, rivela un guscio in espansione che parte dall'esplosione stellare verso il mezzo interstellare, una eco di luce. Le immagini vanno da 10 mesi a due anni dopo l'esplosione, precisamente dal 6 Novembre 2014 al 12 ottobre 2016 e mostrano una bolla che si estende da 300 a 1600 anni luce dalla zona centrale. Si tratta di una supernova Ia (The Astrophysical Journal).
La galassia M82 forma stelle a un tasso dieci volte superiore a quanto non riesca a fare la Via Lattea e attraverso gli strumenti di SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy) è stato possibile, a inizio 2019, osservare per la prima volta venti galattici fluire dal suo centro e trascinare con sé le linee del campo magnetico trasportando altresì enormi quantità di massa gassosa e di polvere, equivalente a circa 50-60 milioni di masse solari.
Lo spazio tra le galassie non è vuoto ma contiene gas e polvere che un domani andranno a formare stelle e galassie: oggi sappiamo che questo materiale proviene - almeno in parte - dai centri delle galassie come M82 e l'osservazione di SOFIA riesce a far comprendere meglio quali siano i processi alla base. Il campo magnetico è risultato legato al vento galattico per un'area decisamente ampia, in grado di abbracciare più di duemila anni luce lungo la linea del vento stesso (Terry Jay Jones et al. SOFIA Far-infrared Imaging Polarimetry of M82 and NGC 253: Exploring the Supergalactic Wind, The Astrophysical Journal (2019)).