M 77 dal VLT di ESO
M77 è una galassia scoperta da Mechain nel 1780 nella costellazione della Balena.
Si tratta di una galassia di Seyfert di tipo II: forti righe brillanti soprattutto in infrarosso, larghe nuvole di gas stanno fuoriuscendo dal nucleo galattico a parecchie centinaia di chilometri al secondo tanto da rendere M77 una delle galassie più attive nei nostri paraggi cosmici.
Si tratta anche di una forte radiosorgente che contiene probabilmente un buco nero supermassiccio di circa 10 milioni di masse solari.
Un largo strumento può mostrare molti dettagli della galassia. L'immagine è ottenuta in quattro bande di lunghezza d'onda evidenziate dai colori blu, rosso, violetto e rosa, ciascuna in grado di evidenziare aspetti differenti.
L'estensione della galassia è di circa 100 mila anni luce, il che fa di M77 una delle più grandi galassie del Catalogo di Messier.
Nel 2018, a novembre, è stata scoperta all'interno di M 77 la supernova SN 2018ivc. La [V]curva di luce[/V] osservata in follow-up è stata vista variare molto rapidamente, cosa insolita per una Supernova Type IIL. La pendenza della curva di luce è variata ogni dieci giorni per i primi quaranta giorni, prima di attestarsi su un declino lineare tipico delle IIL. Si tratta in effetti di una Type IIL ma la sua curva è stata fortemente influenzata dall'ambiente circostante, influenzato a sua volta dal comportamento della progenitrice - di 25 masse solari - che ha espulso gusci di idrogeno prima di esplodere (K. A. Bostroem, et al. Discovery and Rapid Follow-up Observations of the Unusual Type II SN 2018ivc in NGC 1068).
SN 2018ivc in NGC 1068 ottenuta dal Las Cumbres Observatory. Crediti Bostroem et al.
Nel 2019 uno studio ha fornito nuove informazioni riguardanti la popolazione stellare centrale e i flussi di gas. Nonostante la ridotta distanza, molte domande riguardanti l'AGN centrale sono ancora prive di una risposta e lo studio delle stelle, delle polveri e del gas effettuato tramite le immagini dello Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch (SPHERE) installato sul VLT di ESO è finalizzato proprio a queste risposte. L'emissione è stata divisa in quattro componenti date dalla popolazione di stelle giovani (120 milioni di anni circa), polvere calda (800 Kelvin circa), luce deviata dal nucleo nascosto e background stellare. La polvere calda è la principale fonte del flusso nella regione centrale della galassia, con la luce di scattering a seguire. Oltre questa area, l'emissione è dominata dal contenuto stellare (Pierre Vermot et al. New insights on the central stellar population and gas outflow in NGC 1068 from YJH spectroscopy with SPHERE/VLT. arXiv).
Crediti: Nasa/Sofia; Nasa/Jpl-Caltech/Roma Tre Univ.
L'immagine in alto è ottenuta sovrapponendo all'immagine in visibile di Hubble Space Telescope e della Sloan Digital Sky Survey le osservazioni in raggi X di NuSTAR, in grado di evidenziare il legame tra bracci di spirale e le linee del campo magnetico galattico.