Tycho Brahe
Uraniborg, rappresentazione artistica
Figlio di genitori nobili, tra le famiglie più importanti della Danimarca, Tycho Brahe fu seguito dallo zio viceammiraglio Jorgen Brahe, che si prese cura del ragazzo seguendolo negli studi e nella sua educazione. Lo zio Jorgen Brahe morì di polmonite contratta dopo essere caduto in un canale durante il salvataggio del Re. Una volta conclusi gli studi universitari di astronomia a Copenaghen, Wittenberg e Basilea, Tycho fece costruire un palazzo-osservatorio di Uraniborg sull'isola di Hven - donata dal Re Federico II di Danimarca e Norvegia come saldo di debiti derivanti dalla morte dello zio - divenuto poi uno degli istituti più importanti in Europa.
Senza badare a spese economiche, Brahe portava avanti un avanzatissimo programma di ricerca, disponendo delle attrezzature più aggiornate di quei tempi e di assistenti preparati del settore, tra cui un certo Johannes Keplero. Soltanto con dedizione e osservazioni accurate portate avanti ogni notte Brahe capì che il progresso nella scienza astronomica si poteva ottenere, ma non con delle osservazioni occasionali e fortuite. Brahe fu il più grande sistematico osservatore dell'era pre-telescopio. I suoi studi sulle posizioni stellari e planetarie raggiunsero una precisione indiscussa per quei tempi. Le accurate osservazioni di Marte da parte di Brahe permisero nel 1609 e nel 1619 a Keplero, di determinare le leggi fondamentali del moto planetario, confermando la teoria eliocentrica del sistema solare di Copernico.
Nova
Annotazioni di Tycho Brahe
Durante una osservazione nel novembre 1572, Brahe notò una stella molto luminosa apparsa nella costellazione di Cassiopea. Visto che all'epoca si pensava che le stelle fisse fossero eterne ed immutabili, la comunità astronomica pensò inizialmente a un fenomeno causato da qualcosa nell'atmosfera terrestre. Brahe non fu molto convinto di questa teoria: notò che la parallasse non cambiava di notte in notte e che l'oggetto in questione, proprio per questo, doveva essere molto distante visto che un oggetto vicino avrebbe dovuto cambiare la sua posizione relativamente allo sfondo. Nel 1573 pubblicò un libro, "De Stella Nova", dove per la prima volta veniva usata la parola nova (nuova) stella, proprio per descrivere oggetti in grado di apparire nel cielo all'improvviso, come se fossero stelle nuove.
Continuando con le osservazioni delle comete del 1577 e del 1585, Brahe confermò le sue ipotesi sulla confutazione dell'immutabilità delle sfere celesti di Aristotele, universalmente accettata fino ad allora. Le comete non potevano appartenere alla sfera sublunare e, muovendosi attraverso regioni eteree, confermavano l'assenza di sfere solide visto che queste stesse sfere, se esistenti, verrebbero attraversate e quindi rotte dal passaggio delle comete.
Sistema Tychonico
Il sistema tychonico
Non ci fu verso per Keplero nel cercar di convincere Brahe ad adottare il modello eliocentrico, perchè Brahe fu sempre più convinto di un eliocentrismo, dove il Sole gira intorno a una Terra immobile. Tutti gli altri pianeti, invece, girerebbero intorno al Sole. Questo sistema prese il nome di sistema tychonico.
Nel 1588 Brahe pubblica la sua opera "De mundi aetherei recentioribus phaenomenis" (sui più recenti fenomeni del mondo celeste), nella quale rappresenta il sistema elaborato, rifiutanddo tanto il sistema tolemaico quanto quello copenicano. Brahe vide assurda l'ipotesi di Copernico, e cioè che la Terra avvesse un movimento su sé stessa, perchè secondo lui se la Terra fosse in moto, una pietra lasciata cadere da una torre non cadrebbe ai piedi della stessa. Quindi il sistema copernicano era assurdo in fisica e contrario alle sacre scritture. In tutto questo il nobile studioso fu sempre più convinto che, se la Terra fosse stata in moto, le stelle vicine avrebbero dovuto cambiare posizione relativamente alle stelle più lontane. Questo effetto di parallasse esiste davvero, ma non poteva essere osservato con i telescopi di allora e tantomeno ad occhio nudo, perchè anche le stelle più vicine si trovano molto più lontane di quanto lo ritenessero possibile gli astronomi in quei tempi. Questo modello tychonico raffigura la Terra immobile al centro di un Universo racchiuso dalla sfera (non fisica) delle stelle fisse, mostrandola anche al centro delle orbite della Luna e del Sole che, a sua volta era il centro delle orbite di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Il sistema ticonico presentava alcuni vantaggi:
- Una qualità nei calcoli matemateci simili a quelli del sistema copernicano
- Eliminava i conflitti con le scritture, mantenendo la Terra immobile al centro dell'Universo
- Risolveva l'apparente contraddizione che caratterizzava l'Universo copernicano in relazione alla mancanza dell'effetto di parallasse e al problema delle dimensioni delle stelle
- Confermando il sistema geocentrico, quindi non aveva bisogno di dare una spiegazione fisica del movimento terrestre
Curiosità
Nel 1566, quando era ancora studente, Brahe si avventurò in un duello con Manderup Parsbjerg - un membro della nobiltà danese - per scoprire chi avvesse un maggior talento matematico. Il risultato fu un incidente che gli costò il setto nasale e per tutta la vita dovette portare una protesi d'argento. Nel 1901, tuttavia, all'apertura della tomba di Brahe, furono esaminati i suoi resti, e la cavità nasale era bordata di verde, segno di presenza di rame e non di argento.
Cratere Tycho
Cratere Tycho
Un' altra curiosità su Tycho è la dedica di un cratere sulla Luna, tra i più famosi perché tra i più riconoscibili, con un diametro di 85 Km e una struttura di ejecta a raggi sovrapposta al resto della superficie, testimonianza della giovane età della struttura: il cratere Tycho.
Fonte: Wikipedia