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Nicola COPERNICO

Nicola Copernico, ritratto

Nicola Copernico, astronomo e cosmologo, nacque a Thorn (Torun) nel 1473 e morì a Olsztyn nel 1543, all'età di settanta anni. La cittadinanza polacca fu messa in discussione ma oggi ci si riferisce a Copernico come ad un astronomo polacco, sebbene di discendenza tedesca.

Una infanzia segnata dall'agiatezza di una madre nobile, ma anche dalla perdita dei genitori e dall'affidamento allo zio, che poi divenne vescovo di Ermia. Nel 1491 si iscrisse all'Università di Cracovia, dove, pur essendo destinato alla carriera ecclesiastica, mostrò una decisa inclinazione per l'astronomia e la matematica, testimoniata da alcuni scritti ancora presenti nella Biblioteca di Uppsala.

Busto dedicato a Copernico presso
l'università di Cracovia

A 23 anni si recò in Italia dove studiò, nell'arco di dieci anni,  legge a Bologna, teologia, medicina, matematica, astronomia e i classici.

Anni importanti furono il 1497, durante il quale iniziò ad osservare il cielo, e il 1503, anno in cui si laureò in diritto canonico ma iniziò anche a pensare alla sua idea principale.

Nel 1506 tornò definitivamente in patria dove fu impegnato in studi e lavori di economia e catastali, senza mai perder d'occhio il cielo e la sua idea. Inizia così a gettare le basi per il monumentale lavoro, De revolutionibus Orbium Coelestium che fu pubblicato poco prima della sua morte (la leggenda dice che morì con la sua prima copia tra le mani, appena gli fu consegnata) e che pose l'accento in modo finalmente deciso sulla posizione centrale del Sole all'interno del Sistema Solare.

Non una novità, se è vero che già Aristarco di Samo (310 a.C. - 230 a.C.) ne fu promotore, ma Copernico ebbe il merito di dimostrare il tutto per mezzo della matematica.

Alla sua morte, Copernico fu sepolto nella cattedrale di Frombork in un luogo non certo. Soltanto nel 2005 i suoi resti furono rinvenuti con certezza da archeologi polacchi e sottoposti a test del DNA, confrontando i resti con dei capelli trovati in alcuni testi usati dall'astronomo. La certezza dell'appartenenza del corpo a Copernico si ebbe solo nel 2008.

Dal 2010, il corpo di Copernico viene sepolto di nuovo nella cattedrale di Frombork, ma stavolta con onore: lapide in granito nero, epitaffio al fondatore della teoria eliocentrica e rappresentazione di un Sole circondato da sei pianeti.

 

Il "De Revolutionibus Orbium Coelestium"

Copernico, in questa sua opera, mise dapprima in dubbio il sistema geocentrico delle teorie di Aristotele e di Tolomeo che vedevano la Terra immobile al centro dell'Universo, circondata da sfere celesti: Copernico ipotizzava che la Terra non fosse il centro dell'Universo, ma che ruotasse attorno al Sole.
Questa idea ebbe una ripercussione nel modo di pensare di tutto l'Occidente, fino a parlare ancora oggi di Rivoluzione Copernicana.
Dopo i dubbi su Tolomeo, Copernico propone la propria teoria eliocentrica. I tre punti fondamentali della sua teoria sono:

  •  la forma sferica dell'Universo
  •  la sfericità della Terra
  •  i moti circolari uniformi dei pianeti

Volendo espandere i punti, prendendo spunto proprio da Copernico che li espose in un compendio ritrovato e pubblicato solo nel 1878 (il Nicolai Copernici de hypothesibusmotuum coelestium a se constitutis commetariolus), si riassume che:

  • Non esiste un unico centro di orbite e sfere celesti;
  • Nicolai Copernicito
    De revolutionibus Orbium Coelestium
    La Terra non è al centro dell'universo, e il suo centro è solo il centro del pianeta e dell'orbita lunare;
  • I pianeti orbitano intorno al Sole, fisso e fonte di vita (questo punto mirava a far gli occhi dolci alla Chiesa) e il centro dell'universo si trova vicino al Sole;
  • Le stelle fisse sono molto più lontane rispetto ai pianeti. Proprio questo punto non andava giù agli astronomi del tempo, soprattutto Tycho Brahe, visto che i calcoli portavano a stelle molto più grandi del Sole, cosa che si riteneva impossibile;
  • Il movimento del cielo è imputabile solo alla Terra, alla sua rotazione su sé stessa e alla sua rivoluzione intorno al Sole;
  • Il moto retrogrado dei pianeti è spiegabile con il solo moto terrestre relativamente ad essi, quindi gli epicicli presenti sulle orbite planetarie diventano inutili.

Copernico, quindi, spiega il principio del moto relativo per il quale, in termini di apparenza, nulla cambia se sia il Sole a muoversi o sia la Terra. Attribuisce quindi alla Terra un movimento di rotazione attorno a se stessa per spiegare il moto complessivo di tutte le stelle, mentre suppone anche che essa ruoti intorno al Sole in un movimento di rivoluzione annuo per rendere ragione dell'apparente movimento annuale dell'astro lungo l'eclittica. Inoltre, nella sua opera tratta il problema della precessione degli equinozi spiegandone l'origine in un movimento lento dell'asse terrestre che ha un ciclo di 26.000 anni. Riesce a spiegare, inoltre, con una particolare disposizione degli epicicli, le irregolarità del moto lunare e di altri pianeti senza bisogno di appesantire lo schema con ulteriori epicicli, come fece Tolomeo.
 
Il sistema Copernicano tuttavia non rappresenta il sistema eliocentrico oggi conosciuto, in quanto conserva una struttura ad epicicli come quelli visti nel sistema Tolemaico: i moti - realmente ellittici - dei pianeti erano invece interpretati come moti circolari. Soltanto grazie alle future scoperte di Keplero si riuscirà a superare questa convinzione dei moti circolari.

Del resto Copernico aveva già sfidato la Chiesa togliendo la Terra dal centro dell'Universo, quindi eliminare anche la perfezione del cerchio sembrava cosa fin troppo rischiosa. Del resto il terrore della Chiesa aumentò quando il Cardinale di Capua, Nicola Schonberg, richiese una copia dell'opera: Copernico interpretò il gesto come un segno di rabbia da parte della Chiesa la quale, è noto, all'epoca non faceva il minimo sconto.

Del resto il sistema di Copernico era ben lontano dall'essere perfetto e, per dirla tutta, proprio queste imperfezioni facevano sì che le effemeridi basate sul sistema eliocentrico fossero precise più o meno come quelle basate sul sistema geocentrico di Tolomeo. Il cambio di mentalità, invece, era del tutto evidente.

La concezione dell'Universo di Copernico
La concezionen dell' Universo di Copernico

Le obiezioni all'opera Tolemaica

  • Tolomeo affermava che se la Terra fosse in movimento, un oggetto lanciato in aria sarebbe ricaduto indietro. Copernicò obiettò che il moto di un oggetto lanciato in aria è dato da due componenti: la prima verticale, dovuta al lancio in alto, e la seconda orizzontale (circolare), dovuta al movimento della Terra. Un oggetto ricade verticalmente solo perchè noi stessi partecipiamo alla componente orizzontale del suo moto e quindi non ce ne possiamo accorgere.
  • Tolomeo disse che la Terra, ruotando attorno a sé stessa, avrebbe dovuto disintegrarsi, mentre Copernico sostenne che le stelle - trovandosi molto piu distanti - dovrebbero muoversi ad una velocità di rotazione piu elevata di quella della Terra e quindi disintegrarsi. 
  • Tolomeo disse che i pianeti esterni dovevano compiere un giro sui loro epicicli nello stesso tempo impiegato dal Sole per girare attorno alla Terra. La teoria di Copernico dimostrava che mettendo il Sole al centro, le caratteristiche dei moti planetari erano una conseguenza del moto terrestre. Inoltre, mettendo la Terra al terzo posto nella sequenza delle distanze dal Sole, si potevano dividere i pianeti in due gruppi: pianeti interni (Mercurio e Venere) e pianeti esterni (Marte Giove e Saturno). Con questo modo venne chiarita l'inspiegabile necessità tolemaica di differenziare il meccanismo degli epicicli di questi due gruppi di pianeti. Si risolveva cosi il problema dei moti retrogradi e dei punti stazionari delle orbite. 

FONTI : Treccani, Wikipedia