Giuseppe Piazzi
Giuseppe Piazzi è un astronomo nato in Ponte di Valtellina il 16 luglio 1746.
Penultimo di dieci figli, inizia il suo percorso di studi a Como per poi proseguirli a Milano.
Nel 1764 entra nell'ordine dei Teatini dove diventa sacerdote nel 1769. Studiò in diversi collegi dell'ordine ma furono Girolamo Tiraboschi, Giovan Battista Beccaria e i Padri Le Seur e Jacquier a introdurlo ed appassionarlo alla matematica e all'astronomia.
Insegnò per un biennio all'Università di Malta. Nel marzo del 1781 ottenne la cattedra di calcolo sublime (calcolo infinitesimale) della Reale Accademia degli Studi a Palermo dove insegnò per ben 46 anni.
Per migliorarsi nella pratica delle osservazioni astronomiche, andò due anni a Parigi e Londra dove visitò gli osservatori e conobbe diversi scienziati e costruttori di strumenti. A Parigi conobbe, tra gli altri, Cassini, Laplace, Delambre ma soprattutto Joseph Lalande. Andò a Londra per il calcolo della differenza di longitudine tra Greenwich e la capitale transalpina e lì conobbe l'astronomo reale Maskelyne, Walloston e Sir William Herschel, che sette anni prima scoprì il pianeta Urano.
Importante fu l'incontro con Ramsden al quale ordinò, per mille sterline, un cerchio verticale intero, strumento innovativo nel genere da utilizzare al posto dei soliti quadranti e in grado di offrire una precisione mai raggiunta fino allora.
Dopo molte peripezie, Piazzi riuscì a fare arrivare il cerchio a Palermo. L'anno seguente il suo ritorno a Palermo ottenne l'autorizzazione dal Re Ferdinando III di Sicilia a costruire una specola nella torre di Santa Ninfa in Palazzo Reale. Piazzi ne seguì i lavori e l'Osservatorio Astronomico di Palermo fu completato nel 1791. Nominato Direttore dell'Osservatorio, rimase in carica fino al 1817 fino a quando non fu incaricato di seguire la costruzione dell'Osservatorio di Capodimonte a Napoli divenendo Direttore.
I CATALOGHI
Il catalogo "Praecipuarum Stellarum Inerrantium Positiones mediae ineunte Saeculu XIX"
Completata la costruzione della Specola di Palermo, Piazzi cominciò un nuovo progetto incentrato sulla misurazione delle posizioni stellari già note, per ottenere dati piu precisi sui quali poter lavorare. Collaborò con diversi assistenti, tra i quali Nicola Cacciatore (proprio a lui, Nicolaus Venator, Piazzi dedicò il nome di due stelle del Delfino, Sualocin, Nicolaus letto al contrario, e Venator).
Tra il suo 47° e il 67° anno di età fece 86.000 osservazioni al telescopio del cerchio e 30.000 allo strumento dei passaggi registrando 6748 stelle di cui 1600 osservate per la prima volta.
Grazie alle osservazioni del 1792 riuscì a pubblicare nel 1803 la prima edizione del catalogo "Praecipuarum Stellarum Inerrantium Positiones mediae ineunte Saeculu XIX", che ripubblicò nel 1814, completato ed emandato con tutte le osservazioni compiute dal 1792 al 1813. Questo catalogo fu premiato dall'Acadèmie des Sciences di Parigi.
LA SCOPERTA DI CERERE
Il 1° gennaio del 1801 nella solita consuetudine di calcolare quotidianamente le osservazioni della precedente notte, Piazzi scoprì un oggetto brillante non riportato nei cataloghi. All'inizio ipotizzò che si trattasse di una stella fissa ancora sconosciuta, ma nei giorni a seguire notò che la stella non si trovava più nella stessa posizione e sospettò che si trattasse di una stella "diversa". Solo in seguito ad ulteriori osservazioni capì che il nuovo astro era dotato di moto proprio. Seppur convinto di aver scoperto un nuovo pianeta, più prudentemente l'astronomo annunciò di aver individuato una cometa. In seguito, in una lettera indirizzata all'astronomo Barnaba Oriani, Piazzi scrisse:
"Avevo annunciato questa stella come una cometa, ma poichè non è accompagnata da alcuna nebulosità, e inoltre il suo movimento cosi lento e piuttosto uniforme, mi è venuto in mente piu volte che potesse essere qualcosa di meglio di una cometa."
Cerere
Piazzi non potè osservare a lungo l'orbita con i metodi esistenti, ma grazie ad un nuovo metodo per il calcolo delle orbite del matematico Carl Friedrich Gauss riuscì ad individuare di nuovo l'oggetto. Ora che l'orbita era perfettamenete determinata si confermò l'ipotesi di Piazzi, ossia che l'oggetto in questione era un piccolo pianeta.
Piazzi lo battezzò originariamente Ceres Ferdinandea, in onore della dea romana Cerere e del Re Ferdinando III di Sicilia. Le altre nazioni europee non accettarono la parte ferdinandea e da allora fu chiamato solo Ceres. Questo si rivelò il primo e più grande asteroide esistente all'interno della fascia principale.
Giuseppe Piazzi morì il 22 luglio 1826 a Napoli, secondo le sue volontà, le sue spoglie furono deposte nella Basilica di San Paolo Maggiore.
FONTE: Wikipedia