Raffigurazione di Francesco Bianchini
Per chi non conosce questo personaggio, Francesco Bianchini, capire il significato di "Astronomia da Pavimento" che gli viene assegnato è complesso, ma andiamo per gradi.
Francesco Bianchini, nasce a Verona nel 1662; riceve gli insegnamenti dai gesuiti di Bologna occupandosi di fisica, matematica, storia ed altre discipline seguite presso l’università di Padova. Tra vari peregrinazioni raggiunge Roma dove entra in contatto con il cardinale Giovanni Francesco Albani ottenendone subito la fiducia. Di li a poco tempo il cardinale Albani salirà al soglio di Pietro con il nome di Clemente XI e succedendo a Innocenzo XII.
In effetti questa elezione venne inizialmente rifiutata dall’Albani non ritenendosi all’altezza di quell’incarico; venne poi convinto ad accettare l’incarico in quanto il rifiuto sarebbe risultato un oltraggio ad un ente soprannaturale e sacro quale lo Spirito Santo.
Clemente XI fu un papa mite, non in grado di sostenere con determinazione le proprie decisioni passando alla storia come un temporeggiatore. In particolare cercò di ricondurre i conflitti tra cattolicesimo e protestantesimo a soluzioni diplomatiche e pacificatrici.
Spesso però, proprio a causa della sua scarsa propensione a prendere delle posizioni decise, riuscì ad inimicarsi tutte le posizioni contendenti.
Proiezione del Sole attraverso il foro stenopeico
Nel 1701, rinnovando la sua fiducia al Bianchini, il papa gli affida l’incarico di costruire una meridiana di precisione per confermare le scelte fatte da Gregorio XIII nella riforma del calendario. Non va infatti trascurato il fatto che la riforma del calendario decisa da Gregorio XII nel 1582 aveva, secondo le aspettative, confermato l’autorevolezza della Chiesa Cattolica nella determinazione della data della Pasqua nonché della capacità di condurre ricerche scientifiche d’avanguardia e di confermare le interpretazioni delle Sacre Scritture.
Francesco Bianchini si mette all’opera e sceglie l’attuale Basilica di Santa Maria degli Angeli e de Martiri in piazza della Repubblica a Roma. Il motivo della scelta è essenzialmente di carattere statico, la chiese era stata ricavata da una parte delle terme di Diocleziano costituite da mura ciclopiche di eccezionale robustezza, in grado quindi di assicurare il posizionamento dello gnomone nella maniera più stabile possibile.
La creazione di un foro stenopeico su uno dei muri della chiesa permette la proiezione dell’immagine del Sole sul principio della camera oscura. La creazione di una linea meridiana sul pavimento, permise la verifica che l’equinozio di primavera cadeva proprio il 21 di marzo, data determinata attraverso le correzioni introdotte dalla riforma del calendario gregoriano.
Proiezione del Sole durante l'eclisse del 2006
La figura di fianco mostra la proiezione del Sole durante l’eclissi del 2006 dimostra che l’immagine non è del foro ma del Sole.
Bianchini non si limitò alla sola costruzione di questa meridiana; riportò infatti sul pavimento la posizione di alcune tra le stelle più brillanti come le tre della cintura di Orione, Arturo, Sirio, ed altre del Leone e di Perseo.
Non contento di quanto realizzato e approfittando del successo ottenuto, realizzò una meridiana boreale (anche se il termine meridiana è improprio). Questo strumento sia avvaleva, di un foro in direzione nord che permetteva la proiezione della Stella Polare sul pavimento della Chiesa e verificando l’effetto della precessione degli equinozi su una serie di ellissi.
Oggi il foro è stato chiuso in quanto non più praticamente utilizzabile.
Proiezione del moto della stella Polare
La proiezione sul pavimento della Stella Polare permetteva di tracciare la posizione della stessa nel tempo. Questa traccia è un ellisse percorsa nelle 24 ore e di dimensione variabile a seconda della distanza della Stella Polare dal Nord vero. Sul pavimento il risultato è quello della figura sulla sinistra. Su ogni ellisse sono tracciate le ore ed ogni ellisse corrisponde ad un anno giubilare.
Il vero gioiello, dal punto di vista della storia dell’astronomia potrebbe quindi essere proprio quest’ultimo strumento pur riconoscendo alla meridiana australe tutti i valori astronomici ed artistici.
Da quanto riportano altre fonti, il Bianchini produsse diversi studi molto approfonditi sulla rotazione di Venere intorno al suo asse e fu coscopritore di due comete e scopritore di una terza.
Francesco Bianchini muore a Roma nel 1729.