Rappresentazione dei satelliti di Saturno
L'attività di Encelado sull'ambiente circostante può essere accomunata a un cannone da neve, sparando particelle di ghiaccio di acqua e rendendo i corpi riceventi - Encelado compreso - altamente riflettenti. Il tutto deriva da sessanta osservazioni radar ottenute dalla sonda Cassini, centrate sulle lune interne di Saturno tra il 2004 e il 2017, dimostranti come la luminosità radar fosse stata finora sottostimata di un fattore due.
Le lune interne di Saturno non sono protette da atmosfera e vengono bombardate da grani di varia origine, i quali alterano composizione e morfologia. L'elevata luminosità radar è legata probabilmente ai geyser di Encelado, messaggeri dell'oceano sotterraneo della luna e destinati a tre lune nelle vicinanze sotto forma di neve.
Un manto nevoso di almeno qualche decina di centimetri di spessore è chiamato in causa per spiegare la luminosità radar osservata, visto che la sola composizione non è sufficiente a giustificare le osservazioni. Le onde radar penetrano il ghiaccio trasparente per pochi metri, quindi ci sono maggiori possibilità di rimbalzo su strutture sepolte. Le sotto-superfici delle lune interne di Saturno devono contenere catadiottri molto efficienti che provocano una diffusione di rimbalzo delle onde. La natura di questo scattering è un mistero: Encelado ha mostrato una ricca varietà superficiale e sub-superficiale, comprendendo blocchi di ghiaccio, fratture, pinnacoli, ma mai è stato dimostrato come simili strutture possano rivelarsi molto brillanti in radar.
Strutture più esotiche come quelle a forma di lama, rinvenute anche su Plutone ad esempio, o depressioni nella neve potrebbero giustificare i valori registrati, ma richiedono energia solare sufficiente per la propria formazione e non è ancora stabilito se questa energia sia disponibile.