Un cielo fisso che fisso non è
Dall'osservazione degli eventi alla loro previsione: il passaggio è dovuto allo studio del movimento dei corpi celesti e alla comprensione delle leggi che lo regolano.
Non deve essere stato facile per i primi abitanti della Terra accettare che il Sole tramontasse senza aver certezza di rivederlo di nuovo, così come non deve essere stato facile osservare oggetti luminosi e con la coda avvicinarsi sempre più al proprio pianeta , rovinando quella perfetta fissità delle stelle, senza conoscerne la traiettoria e temendo per la propria vita.
Man mano la conoscenza si è accresciuta e se da un lato il concetto di giorno e notte è stato acquisito - così come il fatto che le comete non siano portatrici di nefasto futuro - dall'altro i problemi sono divenuti via via più complessi, partendo dal moto a "retromarcia" di Marte e arrivando al mancato rispetto dei tempi previsti per i giri di Mercurio intorno al Sole.
Tutto questo rappresenta il percorso che la Scienza ha tracciato in Meccanica Celeste relativamente alla comprensione delle leggi che regolano il moto dei corpi celesti e, di conseguenza, alla comprensione e previsione dei fenomeni che gli stessi possono innescare.
La Meccanica Celeste è il ramo della meccanica classica finalizzato allo studio del moto dei corpi celesti.
Se inizialmente questi corpi celesti erano la Luna, il Sole e i pianeti visibili, oggi il moto da studiare riguarda tutto quel che solca la Sfera Celeste ad eccezione dei pennuti, con una Sfera Celeste che non riguarda più soltanto i corpi visibili a occhio nudo ma tutti quelli osservabili fino agli albori dell'universo, in un viaggio nello spazio e nel tempo intrapreso con occhiali in grado di osservare in tutte le bande dello spettro elettromagnetico . Un viaggio che porta, quindi, a comprendere anche (e soprattutto) la materia oscura tra i corpi celesti.
Questo viaggio, che quindi parte dalla timorosa e sottomessa accettazione degli eventi e arriva alla loro precisa previsione - sempre sottomessa, visto che non ci si può far nulla, ma almeno non più timorosa - passa per scoperte scientifiche che hanno avuto il merito di "muovere" tutta la sfera celeste, donando al mondo la conoscenza di un universo che "fisso" non è affatto, e modellizzazione di teorie della gravitazione che, partendo da Brahe e Keplero e arrivando a Einstein passando per Newton, sono oggi precise fino a decimali inimmaginabili.
Se oggi, su questo sito, potete contare su un sistema di avvisi e effemeridi di tutto rispetto il merito è di queste scoperte e di queste leggi formulate.
In questa sezione del sito, quindi, ripercorreremo la storia e i timori dell'uomo iniziando dalla Sfera Celeste e dalle coordinate che su di essa disegniamo per poi iniziare a muovere i punti rappresentati, i "corpi celesti". E per muoverli dovremmo anche spiegare i motivi e le leggi che inducono a questi movimenti. Sebbene abbiamo detto che la varietà di corpi celesti è via via in aumento, ai fini della meccanica celeste ce la possiamo cavare con i corpi del Sistema Solare e con la Legge di Gravitazione Universale di Newton, senza il bisogno di scomodare la Relatività Generale visto che in un ambiente "piccolo" con il nostro sistema planetario la Legge di Newton va più che bene.
Ultimo aggiornamento del: 24/08/2018 22:40:06